Da una startup canadese arriva LOVE – Una scatola di enigmi piena di storie, pronti a vivere una anomala ma romantica avventura condominiale?
Il gioco oggetto della recensione odierna, LOVE – Una scatola di enigmi piena di storie, che potreste conoscere anche col suo titolo originale, LOVE – A Puzzle Box Filled with Stories è un videogame davvero atipico e bizzarro, tanto curioso quanto riuscito.
Cosa aspettarsi dalla recensione di LOVE
Sviluppato dai ragazzi della startup canadese Rocketship Park, LOVE – Una scatola di enigmi piena di storie è un riuscito puzzle game che ruota (mai termine sarà più adatto e presto scoprirete perché) sul concetto delle relazioni umane. Tutto avviene in un condominio: l’immagine però è divisa a metà, a sinistra avrete il condominio del passato, a destra il condominio attuale. A sinistra potreste vedere un bimbo, tutto solo, davanti al televisore, a destra potreste ritrovarlo ormai adulto, alle prese con lo stress lavorativo. E, ancora, a destra potreste imbattervi in un uomo anziano, triste e solo: rintracciandolo nel passato scoprirete che prima aveva una famiglia. Cos’è successo dopo?
Starà a voi scoprirlo, ruotando (ecco il verbo che ritorna) in piani del palazzo tra passato e presente. Più difficile a dirsi che a farsi, perciò, per comprendere realmente il gameplay, suggeriamo anzitutto di prendere visione del trailer che abbiamo posto all’inizio della recensione di LOVE – Una scatola di enigmi piena di storie. Il gioco comunque saprà guidarvi, dandovi una serie di foto che ritraggono determinate situazioni che voi dovrete ricreare: dopo che avrete riconosciuto il personaggio immortalato e dove si trova, il vostro compito sarà quello di cliccare qui e là, risolvendo semplici enigmi, per fare in modo che finisca nel punto della fotografia.
E qui appunto si comprendono le meccaniche à la Sliding Doors, ulteriormente ravvivate dal fatto che a scivolare non siano solo le porte scorrevoli come nel film, ma l’intero condominio. E proprio l‘ambientazione condominiale non può non farci venire in mente i telefilm anni ’80 e ’90, su tutti Friends, dato che intere storie nascono, si sviluppano e si esauriscono nel giro di pochi metri quadri, senza mai uscire dal palazzo.
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L’aspetto più convincente di LOVE – Una scatola di enigmi piena di storie che vogliamo sottolineare in questa recensione riguarda il fatto che sappia suscitare in noi sentimenti anche molto potenti (talvolta ci verranno assestati con la delicatezza di un pugno nello stomaco, perché l’intero titolo è agrodolce, pervaso da una costante malinconia) senza scomodare mezza linea di dialogo. Questo al netto di una grafica molto spartana, che certo non permette di comprendere lo stato dei condomini osservandone la mimica facciale (la pochezza in questione sarà soprattutto scomoda quando dovrete rintracciare determinati oggetti lungo i fondali). LOVE – Una scatola di enigmi piena di storie dura poco, ma riesce a suo modo a coinvolgerci forte della sua incredibile poesia.