Nintendo rinnova profondamente la formula di gioco della sua saga più iconica con una rassegna di gameplay a dir poco inebriante. Avrà esagerato?
Sono finiti i tempi in cui dall’annuncio di un nuovo capitolo di Super Mario al suo arrivo sugli scaffali potevano passare anche quattro o cinque anni. La Nintendo di nuovo corso di Shuntaro Furukawa preferisce muoversi diversamente, come dimostra la campagna marketing attorno a Super Mario Bros. Wonder, svelato all’inizio dell’estate 2023, poco prima del suo debutto previsto il prossimo 20 ottobre (discorso a parte lo meriterebbe invece The Legend of Zelda – Tears of the Kingdom, che abbiamo recensito qui: venne annunciato nel ’19 per arrivare sui nostri Switch solo quest’anno).
Recensione di Super Mario Bros. Wonder
Sembrano essere tre le parole chiave alla base di questo nuovo capitolo: “rottura col passato”, “accessibilità” e “multiplayer”. Pur ereditando il gameplay dagli ultimi episodi 2D della serie, in particolar modo da New Super Mario Bros. Wii (2009) e New Super Mario Bros. U (2012), che contenevano già in germe parecchi degli elementi che caratterizzano il titolo odierno, la strada intrapresa da Nintendo è stata quella di innovare il più possibile.
Lo si intuisce fin dall’inizio, dalla volontà di ambientare il titolo lontano nel Regno dei Funghi, pretesto strategico per permettere agli utenti di affrontare un buon numero di situazioni, per così dire, folkloristiche.
In realtà le ambientazioni sono più o meno sempre quelle (la radura, il bosco, il mondo della sabbia, della spiaggia, della neve, della lava…), ma Super Mario Bros. Wonder presenta un parterre di avversari completamente rinnovato e pure i vecchi nemici hanno comunque dalla loro con nuove abilità (come i Koopa sui pattini che dovreste vedere subito sotto).
Elemento, questo, che spingerà pure i giocatori con maggiore esperienza a procedere con una rinnovata cautela lungo i livelli, in attesa di assimilare la routine d’attacco dei nuovi sgherri del perfido Bowser.
Sì, perché c’è ancora una volta lui (assieme a Bowser Jr. e a Kamek) dietro gli eventi che danno il via alla storia, con l’invasione del regno del principe Florian da parte della stirpe dei Koopa che si macchia anche del furto del Fiore Meraviglia. Un oggetto tanto potente quanto stravagante che, avrete occasione di scoprirlo voi stessi, dona poteri a dir poco assurdi al perfido tarpano innamorato di Peach e ai suoi luogotenenti.
Pochi (power up) ma buoni
Medesima ventata di novità anche per ciò che riguarda i power up: oltre ai classici Fungo e Fiore di Fuoco cui si aggiunge di tanto in tanto l’immancabile Stella per l’invincibilità, fin dal primissimo livello avremo modo di saggiare (e assaggiare) le potenzialità del Frutto Elefante che, come dice il nome, trasforma il proprio personaggio in un pachiderma capace di travolgere i nemici e sparare acqua dalla proboscide.
Decisamente più in linea con l’immaginario mariesco è il Fiore Bolla che permette di rinchiudere gli sgherri di Bowser in bolle eventualmente utilizzabili come piattaforme, mentre chiude la rassegna il Fungo Trivella, in grado di rendere Mario & Co. vere e proprie talpe capaci di sparire nel sottosuolo, così da rinvenire tesori nascosti e, soprattutto, non dover fronteggiare direttamente i propri nemici. Quest’ultimo potenziamento, poi, protegge gli eroi dagli attacchi dall’alto.
La meraviglia che ti piglia
La più grande novità portata in dote da Super Mario Bros. Wonder, è comunque rappresentata dai Fiori Meraviglia che, una volta colti, sovvertiranno le regole tradizionali, spedendoci talvolta nello spazio, talvolta in stage con visuale isometrica, ma anche scatenando una carica di Biceratopi, una pioggia di Super Star, immense slavine oppure trasformandoci in Goomba o altri assurdi esseri magari gonfi come palloni pieni d’elio (un tributo a Super Mario World?).
Si tratta di sfide nella sfida, dato che al termine della prova verrà elargito un Seme Meraviglia – ovvero il collezionabile più importante di Super Mario Bros. Wonder -, che di fatto rende il gioco una continua fonte di sorpresa.
Chi ci legge con assiduità sa che non amiamo mai fare ‘spoiler’ ma questa chicca ve la dobbiamo raccontare per farvi intuire gli stravolgimenti che i Fiori Meraviglia apportano al gameplay: in un livello pattugliato da mostri voracissimi verrete trasformati in Goomba e, come tali, vi ritroverete di fatto indifesi. Il solo modo di uscirne indenni senza essere divorati sarà nascondersi dietro a elementi dello scenario. Insomma, all’occorrenza Super Mario Bros. Wonder accoglie anche meccaniche stealth. Ed è solo un esempio: ne potremmo fare a decine, tutti ugualmente sorprendenti e capaci di avere effetti deleteri sui nostri eroi…
La squadra del Regno dei Funghi
Abbiamo parlato di ‘eroi’ e, una volta tanto, non ci riferiamo solo a Mario e a suo fratello Luigi, le due punte d’attacco in forza al Regno dei Funghi. Eccezionalmente scendono difatti in campo pure le principesse Peach e Daisy mentre l’immancabile coppia di Toad e Toadette funge da retroguardia.
Non è il primo episodio che permette di optare per eroi solitamente non pilotabili (qui la recensione di Super Mario 3D World + Bowser’s Fury) ma è il primo a rendere tutti i personaggi principali perfettamente identici: Luigi non salta più in alto del fratello e nemmeno scivola su tutte le superfici, Toad non ha lo scatto migliore e Peach ha smesso di sfruttare la sua gonna per fluttuare nell’aria.
Un appiattimento che non fa impazzire, dato che rende la scelta di Mario piuttosto che Daisy meramente estetica, ma necessario vista l’introduzione delle spille, potenziamenti ottenibili dopo aver superato sfide ad hoc che permettono di acquisire nuove abilità, come appunto la capacità di fluttuare, un tempo ascrivibile solo a Peach, di avere una possibilità extra se si precipita in un burrone o nella lava oppure di correre più velocemente, prima vanto di Toad.
Le spille sono anche connesse alla seconda parola chiave individuata da Nintendo per sviluppare Super Mario Bros. Wonder: “accessibilità”. La Casa di Kyoto è sempre stata molto attenta a sviluppare titoli che fossero accessibili a tutti: tanto al giocatore della domenica quanto all’appassionato che vuole mettersi alla prova (ricordate la Super Guida ai tempi di New Super Mario Bros. Wii?) e con quest’ultimo episodio è voluta andare oltre.
Le spille, come avrete già intuito, rabboniscono parecchio la difficoltà, ma se non fossero sufficienti, al gruppo di eroi controllabili si aggiungono pure una nidiata arcobaleno di Yoshi e Ruboniglio.
Si tratta di personaggi capaci di sovvertire le regole del gioco, in quanto non possono avere accesso ai poteri dei power up (e ciò dunque li esclude dalla possibilità di rinvenire quegli extra direttamente collegati ai poteri di fiori e funghetti assortiti) ma in compenso non subiscono danni se colpiti. Yoshi, poi, col suo salto svolazzante rende più facili le sequenze platform maggiormente impegnative.
La ben nota capacità del sauro linguacciuto di ingollare ogni cosa gli permette anche di sbarazzarsi di nemici altrimenti invincibili e particolarmente insidiosi. Si tratta insomma di ottimi personaggi di supporto: in particolar modo Yoshi considerato che può caricare in groppa gli altri compagni di gioco e si configura come la scelta ideale nel caso in cui un papà voglia far scoprire il gioco al suo bimbo o un fratello maggiore voglia condividere l’avventura alla sorellina più piccola.
Nessuno resta indietro
Ma gli aiuti che Nintendo ha inserito a favore dei meno esperti sono rintracciabili più o meno ovunque: questo è il primo Super Mario, per esempio, in cui i Goomba non uccidono al primo contatto.
Sono stati rappresentati addormentati proprio perché è possibile sbatterci involontariamente contro senza subire conseguenze: naturalmente la botta li farà svegliare di soprassalto (e nemmeno di buon umore…) ma almeno avremo un’altra possibilità di eliminarli prima di subire il contrattacco. Parlando sempre di accessibilità, sottolineiamo come la mappa tridimensionale dei mondi, inoltre, consenta di scegliere con una certa libertà quali livelli affrontare, così da tralasciare quelli troppo complessi.
Un multiplayer caciarone (troppo?)
La terza parola attorno a cui è stato edificato Super Mario Bros. Wonder è senza dubbio “multiplayer”. Per due motivi: in primis per la possibilità di condividere in quattro l’avventura, ostacolandosi o cooperando proprio nell’ottica di aiutare i giocatori più giovani; in secondo luogo perché Nintendo sul fronte online ha approfondito ciò che studia da anni, ovvero dai tempi di New Super Mario Bros. U, nel tentativo di creare un platform che possa essere condiviso simultaneamente dalla propria gigantesca community.
Sarà possibile attivare i ‘fantasmi’ di perfetti sconosciuti alle prese col vostro stesso livello, condividendo con loro check point o power up, in relazioni di mutuo soccorso. Per la verità tutto ciò non ci ha convinto particolarmente: Super Mario Bros. Wonder è già abbastanza caotico quando si condivide lo schermo con tre amici, figurarsi cosa vuol dire avere gli avatar semitrasparenti di altri utenti che scorrazzano e saltellano ovunque. Semplicemente delirante.
Cosa pensiamo di Super Mario Bros. Wonder
Nemmeno sul fronte grafico Super Mario Bros. Wonder ci ha sempre scaldato. Indubbiamente, le animazioni sono straordinarie, con una cura per la mimica facciale dei nostri eroi e dei loro avversari che non ha pari. Anche per questo è un peccato giocarselo in modalità portatile, dato che si rischia di perdere tanti piccoli-grandi tocchi di classe.
I fondali invece non sono sempre all’altezza della situazione e anche i più ispirati paiono provenire dalla saga di Kirby, anziché vantare una propria identità. Ma si tratta di pareri quanto mai soggettivi e personali, sia chiaro. Sicuramente ci si divide meno nel giudicare il comparto audio: non solo la colonna sonora è a dir poco piacevole, ma anche qui la cura è maniacale. Un esempio su tutti: la caduta a masso dei nostri eroi è enfatizzata dai piatti di una batteria.
Sul gameplay ci siamo già espressi: grazie ai nemici nuovi di zecca, alla rivisitazione dei vecchi e soprattutto alle follie conseguenti alla raccolta dei Fiori Meraviglia, Super Mario Bros. Wonder si configura come una carrellata di meccaniche di gioco sempre diverse, costantemente cangianti. C’è dentro un po’ di tutto e, come anticipavamo, gli sviluppatori hanno osato a tal punto da sfondare spesso in altri generi. Semplicemente meraviglioso. Sipario.