Non riuscite più a resistere? Una startup tedesca serve in tavola l’antipasto che fa per voi: pollo. In cappa e spada
Il mondo dei videogame ha una data scolpita a caratteri cubitali in mente: è il 12 maggio, quando uscirà l’attesissimo The Legend of Zelda – Tears of the Kingdom. Mancano solo 9 giorni, ma se proprio siete ormai in crisi di astinenza, allora il gioco sviluppato con amore da Julian e Linda Treffler (tengono molto a far sapere che hanno contribuito anche i loro pappagallini e il loro cagnolone) della startup familiare Firechick è proprio quello che fa per voi. E probabilmente, fin dal titolo – Super Dungeon Maker – avrete capito perché.
Super Dungeon Maker, ovvero: mi faccio il mio Zelda
Fin dai tempi di Super Mario Maker (a proposito, letta la nostra recensione di Super Mario Maker 2?) l’utenza Nintendo confida di veder arrivare un capitolo declinato secondo le meccaniche della Leggenda. Dato che a Kyoto nicchiano, ci hanno pensato a Düsseldorf.
Sviluppato da due sole persone, Super Dungeon Maker è il sandbox più completo che i fan potessero chiedere. Naturalmente si ispira visivamente a The Legend of Zelda – A Link to the Past, dato che il capitolo per SNES (a proposito di episodi con visuale isometrica, qui la nostra recensione di The Legend of Zelda A Link’s Awakening per Switch) è universalmente considerato lo Zelda per antonomasia, almeno tra quelli bidimensionali.
Sebbene l’interfaccia sia nativa per sfruttare l’accoppiata mouse + tastiera e faccia rimpiangere il fatto che la Switch non disponga di stylus, i numerosi elementi grafici e di corredo si richiamano velocemente e già nel tutorial, strutturato come un’avventura zeldosa, ci si fa il callo, impratichendosi. È possibile inserire enigmi basati su oggetti a scomparsa, trabocchetti, parti dello scenario che crollano… Di fatto l’abecedario degli Zelda 2D al gran completo, dalla prima all’ultima pagina, con mostri dotati delle medesime caratteristiche di quelli che da sempre infestano i sotterranei di Hyrule.
Ci si può davvero sbizzarrire, includendo scrigni, porte chiuse a chiave e quant’altro vi venga in mente. Boss inclusi, naturalmente. E poi è possibile scegliere tra vari pattern grafici, a seconda che vogliate sviluppare le vostre avventure lungo umide segrete, templi avviluppati dalla vegetazione, caverne ghiacciate e persino astronavi aliene. La grande forza di Super Mario Maker riguardava la condivisione delle proprie creazioni: avendo provato il gioco prima dell’uscita non sappiamo dire se germinerà tutt’attorno una community ugualmente attiva, ma noi ce lo auguriamo perché non vediamo l’ora di provare i sotterranei di altri giocatori e diffondere i nostri, zeppi di tranelli bastardi come pochi.