Lo sviluppatore indipendente Sørb ha creato un platform d’antan capace di commuovere i videogiocatori più grandicelli e di fare appassionare quelli più giovani
Super Cable Boy sarebbe potuto essere tutto verdino, o in scale di grigi, così da emulare meglio la resa grafica del vecchio GameBoy di Nintendo. Sarebbe stata una scelta fin troppo scontata e banale. Invece è coloratissimo, ricco di sfumature ed effetti perché, come capirete da questa recensione, non c’è nulla di scontato e banale in Super Cable Boy.
Retro recensione di un retro-game come Super Cable Boy
In Super Cable Boy impersonerete nientemeno che una console portatile. Un GameBoy, inutile girarci attorno, perché la forma è proprio quella. Ne abbiamo impersonati tanti, negli anni, di personaggi assurdi e stravaganti, ma non ci era mai capitato di trasformarci in una console.
Il nostro piccolo eroe si trascina dietro la sua presa, come faceva Chibi Robo, il robottino di Nintendo. Se nella vita reale la presa è la più grossa limitazione alla portabilità, in Super Cable Boy è invece al centro di tutte le agilissime mosse che la nostra console potrà compiere.
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Tra doppi salti, salti alla parete, possibilità di dondolarsi e quant’altro, Super Cable Boy non ha nulla da invidiare agli eroi dei platfom più blasonati. Tutte queste mosse gli serviranno per avere la meglio sul cattivo di turno, Glitch, che, come i videogiocatori sanno bene, quando appare in un gioco ci sono dei problemi. E infatti Glitch è un nemico mortale, capace di distorcere i livelli, corrompere il codice di gioco e, ovviamente, ucciderci all’istante.
Perciò, nelle nostre coloratissime peregrinazioni lungo i folli livelli di Super Cable Boy dovremo anzitutto stare attenti a non entrare mai in contatto con Glitch e con le sue venefiche emanazioni. Per fortuna ci aiuteranno le cartucce, veri e propri power up che, una volta rinvenute, doneranno al protagonista nuovi poteri, arricchendo di volta in volta i rapidissimi stage di inedite chiavi di lettura.
Concludendo la recensione di Super Cable Boy
Sørb, lo sviluppatore indipendente dietro il titolo, ci accompagnerà lungo l’avventura introducendo a poco a poco difficoltà ed enigmi. In questo modo anche il giocatore meno avvezzo ai platform old school avrà tutte le informazioni e gli strumenti per affrontare sfide via via sempre più difficili.
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Il level design risulta sempre ispirato, al pari delle musiche, e le situazioni di gioco, grazie al numero di cartucce presenti, sufficientemente variegate. Insomma, sui nostri Nintendo Switch è appena arrivato un ottimo platform d’antan che non dovreste assolutamente perdervi, soprattutto se siete cresciuti impugnando il GameBoy…