Dagli smartphone alle console da salotto è solo questione di… un salto nell’iperspazio
Per qualche strana ragione gli shooter spaziali sono andati fortissimo nella seconda metà degli anni ’90, su Nintendo 64 e, soprattutto, PlayStation, quindi sono spariti per circa un decennio, salvo poi tornare in pompa magna nell’ultimo periodo, guidati dall’ottimo Everspace, di cui si attende, con ansia, il completamento del secondo capitolo. In particolare, è il variegato universo Indie a volerci condurre nello spazio: questa volta sarà Mistfly Studios a spedirci in orbita, con Subdivision Infinity DX.
A velocità smodata in Subdivision Infinity DX
Diciamo subito una cosa: la matrice mobile di Subdivision Infinity DX è ben visibile perfino su PlayStation 5, versione che abbiamo testato per presentarvi questa recensione. Non tanto e non solo sul fronte grafico, quanto soprattutto sul piano contenutistico.
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Intendiamoci, Subdivision Infinity DX è uno sparocchino interstellare dannatamente arcade e, per questo, divertente. Si rifà ai titoli vecchia scuola, quindi presenta anche un livello di difficoltà che tende a impennarsi fin da subito: una rarità, di questi tempi. E per questo il titolo è già di per sé da tenere in considerazione.
Purtroppo, però, la natura budget del titolo non riesce a rimanere sotto traccia: poche ambientazioni (cinque), un numero esiguo di missioni e, nel mentre, l’obbligo di farmare di continuo per mettere le mani su navicelle e armi più potenti. L’idea in sé di fermarci in un luogo per fare incetta di punti non è necessariamente un male, ma in Subdivision Infinity DX si ha troppo la sensazione che sia un riempitivo, un modo di allungare il brodo per non far vedere che il gioco, altrimenti, finirebbe subito.
Anche le ambientazioni, come già si anticipava, sono piuttosto esigue (cinque), e non si capisce perché: siamo nello spazio, non ci sono chissà quali fondali, dunque sarebbe bastato giocare un po’ coi colori e con la disposizione delle basi spaziali e dei meteoriti per tirarne fuori almeno un altro paio. Invece, complice anche l’eccessivo ricorso al backtracking, finirete per conoscere come le vostre parti queste remote zone della galassia infestate da pirati e detriti abbandonati.
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Pad alla mano, Subdivision Infinity DX funziona: è frenetico, immediato e divertente. La trama è ridotta al minimo, giusto qualche battuta da spacconi per ricreare l’atmosfera dei film di fantascienza di serie B, ma non ce ne lamentiamo: si ha più tempo per volare e, soprattutto, sparare. Su PlayStation 5, poi, le esplosioni sono bellissime, forse l’aspetto tecnicamente più bello. Peccato però che, sul fronte contenutistico, il gioco tradisca in troppe occasioni la sua natura e mostri tutti i suoi limiti.