Uno dei capitoli più belli della serie torna oggi giocabile sulle console d’ultima generazione forte di un comparto tecnico interamente rivisto
Uscito esattamente vent’anni fa su Nintendo GameCube, Harvest Moon – A Wonderful Life è, almeno a detta di chi scrive, il miglior capitolo della saga, curato tanto sul fronte grafico (resterà più godibile anche rispetto a tantissimi capitoli usciti in seguito su console maggiormente performanti), quanto su quello contenutistico. Story of Seasons A Wonderful Life ne rappresenta il remake per Nintendo Switch, PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series e PC (via Steam). Il cambio di nome non è dovuto a un vezzo, ma alla rottura dei rapporti tra il publisher Natsume e lo sviluppatore Marvelous: il primo continuò a pubblicare capitoli col vecchio titolo, il secondo ha dovuto trovarne uno nuovo, Story of Seasons, appunto. Ma l’anima del gioco originale è immutata.
Story of Seasons A Wonderful Life, beato te contadino…
Nonostante mi ci vollero oltre 100 ore – trascorse per lo più coltivando, annaffiando e trasportando ravanelli e pomodori virtuali -, all’epoca riuscii a finire A Wonderful Life, scoprendo peraltro che le scelte compiute durante il gioco avevano confezionato per il mio povero alter ego un finale a dir poco tragico: la dipartita sul letto di morte senza i propri cari al capezzale, con la bionda mogliettina ormai a un passo dall’alcolismo e il figlio che aveva iniziato a frequentare uno dei tizi meno raccomandabili della vicina cittadina: l’artista Cody che viveva in un camper.
Tutto questo in quanto, probabilmente, non ero riuscito a dedicarmi tanto alla famiglia quanto alla cura dei campi. E Story of Seasons A Wonderful Life pone oggi il medesimo, amletico, interrogativo: le ore in un giorno (che nel gioco dura circa una quindicina di minuti e una stagione si compone di 30 giornate) sono sempre quelle, le energie del proprio personaggio (che questa volta potrà anche essere una ragazza) finite, eppure bisognerà fare fronte a una quantità immane di attività che variano dalla cura dei campi a quella del bestiame, passando per il corteggiamento della propria dolce metà alla partecipazione ai festival locali.
Fortunatamente, Story of Seasons A Wonderful Life svecchia alcune attività e consente per esempio di mettere le mani su versioni potenziate dei propri attrezzi così da innaffiare e raccogliere più verdure allo stesso tempo. Purtroppo, però, troppo spesso si mettono le mani su questi nuovi accessori in modo assolutamente casuale, senza indizi di sorta che ci permettano di capire come arrivare agli altri.
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Nonostante questa novella che fa sì che il gameplay sia meno frustrante, il ritmo del gioco resta incredibilmente compassato e oltremodo ripetitivo. Altra novità piuttosto scontata è il fatto che adesso si potrà convolare a nozze anche con personaggi del proprio sesso: siamo nel 2023, anche per chi abita sperso per i campi.
Interamente rivisto il comparto tecnico e artistico. Story of Seasons A Wonderful Life non rappresenta certo lo stato d’arte di ciò che oggi può essere ammirato sull’attuale generazione di console, ma pur con tutti i suoi limiti ha palette cromatiche delicate e un character design convincente.
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Impossibile, del resto, non affezionarsi ai folli personaggi che vivono nel villaggio alle spalle della nostra fattoria: alcuni si trasferiranno, altri moriranno, altri giungeranno solo in un secondo tempo, tutti loro invecchieranno con voi, presenze rassicuranti e costanti nella vostra quotidianità contadina. Insomma, il capitolo più bello, coinvolgente e dolce della serie. Ma attenzione alle vostre scelte: potrebbero ipotecare il futuro del povero alter ego.