Gli appassionati della serie Sortilegio potranno rivivere le avventure su console grazie al lavoro di una startup di videogiochi nata a Cambridge
Se tra voi c’è qualche fan dei volumetti Sortilegio di Steve Jackson, Edizioni El, librigiochi piuttosto famosi e senz’altro ben caratterizzati, sarà lieto di sapere che con Steve Jackson’s Sorcery! potrà portare su Nintendo Switch, Xbox One e PlayStation 4 (la versione PC esiste da un po’ di tempo) l’intero universo descritto con maestria nelle pagine dei libri che compongono la collana (Le colline infernali, La città dei misteri, ecc…).
Steve Jackson’s Sorcery!, l’intera quadrilogia vi aspetta
L’edizione appena arrivata sugli store virtuali delle console Sony, Nintendo e Microsoft contiene il vecchio Sorcery! Parte 1 e Parte 2, uscito a inizio 2016 su PC, che a sua volta riunisce i primi due volumi: “Le colline infernali” (o “The Shamutanti Hills”) e “La città dei misteri” (o “Kharé: City-port of traps”), Sorcery! 3, che vi darà modo di esplorare le desolate Baklands e Sorcery! 4, in cui si assiste a una drammatica accelerazione degli eventi e la sinossi chiede di infiltrarsi nella Fortezza degli Stregoni per arrivare al finale dell’avventura.
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Non fatevi trarre in inganno dal trailer e dalle immagini, che rimandano a contesti e stili classici dei giochi di ruolo: Steve Jackson’s Sorcery! non è un RPG in senso stretto, quanto un titolo basato su astuzie e fortuna, che si declina lungo una infinita sequenza di scelte da fare con l’unico scopo di sopravvivere (tre i parametri da tenere costantemente sott’occhio: stamina, oro e razioni) all’interno di un mondo spietato, percorso da individui poco raccomandabili.
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In realtà, chi ha giocato ai giocolibri noterà che qua e là i ragazzi di Inkle Studios hanno voluto rabbonire Steve Jackson’s Sorcery!, per esempio dando la possibilità di consultare il libro delle magie anche nel pieno dei combattimenti (una delle regole cardine dell’originale era di non tirarlo mai fuori di fronte al nemico per evitare che se ne impossessasse), che vi manleva dal dover imparare a memoria gli incantesimi e di sapere anzitempo il dispendio di risorse (punti e componenti) che chiede lanciare una magia piuttosto che un’altra.
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Insomma, i puristi potrebbero storcere il naso, anche di fronte a piccole aggiunte che permettono di decidere dopo avere osservato per bene la situazione: i librogiochi, invece, pretendevano che il giocatore si lanciasse letteralmente nel buio. Si tratta naturalmente di rabbonimenti con una logica, volti ad allargare la platea di fruitori e a rendere le meccaniche di gioco meno perfide e aleatorie. Non si è più – e non solo – in balia dei dadi, ma si può decidere sulla base di scelte ben ponderate.
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Il risultato è un titolo sicuramente interessante e intrigante, non per tutti – è innegabile – ma per chi cerca soprattutto le atmosfere dei libri. Il solo vero limite di Steve Jackson’s Sorcery! è l’assenza della localizzazione nella nostra lingua, che rischia di rendere l’esperienza di gioco sicuramente meno appagante per tutti coloro che incespicano con l’inglese.