Scegliete il vostro personaggio, dategli un passato e affacciatevi sull’abisso dello spazio. Su Xbox e PC uno dei titoli più attesi degli ultimi anni
Dove eravate 25 anni fa? Chi ha abbastanza primavere sulle spalle è chiamato a uno sforzo di memoria. Di solito nel comparto videoludico certe imprese sfiorano il decennio di sforzi, chinati a scrivere codici e a immaginarsi storie epiche. Ma in questo caso siamo in un’altra dimensione temporale. Un quarto di secolo è il periodo che Bethesda, la software house acquisita da Microsoft nel 2020, ha impiegato per realizzare Starfield, un’opera videoludica imponente che trasmette al gamer un senso di vertigine rispetto agli orizzonti cui ci si affaccia dopo pochi minuti di gioco. Che dire poi della lore: i nomi dei pianeti, le classi di protagonisti che possiamo impersonare, le risorse, le armi. Insomma, un titolo che arriva alle soglie dell’autunno, pronto a fare compagnia per i mesi a venire. Ma è davvero un prodotto destinato a segnare una pietra miliare?
Starfield è un gioco di ruolo, che si può affrontare in prima o in terza persona. Con sottotitoli in italiano e un doppiaggio in inglese, prende il via molto lentamente, nell’anno 2330 senza il botto. Ci sarà senz’altro tempo per le fasi più concitate e ruolistiche. Il nostro protagonista è una recluta – che non parla mai, un vero peccato! – il cui compito è seguire due suoi superiori in una mansione di routine all’interno di una miniera. Un gioco a tema spazio che parte nel buio di una caverna, dove tra caterpillar ed esplosioni l’obiettivo è fare incetta di risorse preziose, ben pagate.
Pochi minuti dopo affrontiamo la prima importante scelta di Starfield, ovvero l’editing del nostro personaggio. Sono 40 i tipi di volti, maschili e femminili, tra cui scegliere. Per chi ama i lavori certosini si può ovviamente intervenire su altri tratti somatici, ma l’elemento più intrigante è il mestiere dell’avatar. Che storia vogliamo che abbia alle spalle? Vi lasciamo il piacere della scoperta, avvertendovi che nel menu avrete modo di capire quali caratteristiche di partenza avrà (senza spoilerarvi nulla). Interessante anche quei tre oggetti/competenze/emozioni che possiamo equipaggiare.
Starfield è un gioco dalla lore estremamente ramificata, che si potrà esplorare non in modalità standard, perché questa dipenderà dalla scelta del nostro personaggio e dal suo bagaglio. Un elemento che potrebbe non conquistare tutti è la modalità con cui si è scelto di impostare la modalità narrativa e i dialoghi. Oltre alle scene più ad effetto e cinematografiche, quando gli altri personaggi si rivolgeranno a noi lo faranno guardandoci dritti in camera. Potendo anche dare più di una risposta otterremo da loro una reazione differente, che darà modo di scoprire dettagli ulteriori.
Come gioco di ruolo, ovviamente Starfield tiene molto all’arsenale: le bocche di fuoco tradizionali non mancano, ma trovandoci nel futuro con un’umanità andata ben oltre il pianeta Terra abbiamo sotto mano armi decisamente più scenografiche ed esplosive, oltre a spade giapponesi che non fanno mai brutta figura. Il nostro giocatore più sale di livello più diventa letale e potrà addentrarsi in nuovi scenari di gioco.
Come apprezzerete nei primi momenti di gioco Starfield dà in pasto ai gamer un’altra modalità di gameplay per veri amanti della fantascienza. Le battaglie tra navicelle nello spazio costituiscono un’interessante gioco nel gioco, che arricchisce il pacchetto e peraltro dà accesso alla rampa di lancio per viaggiare sui vari pianeti. Non ci atterrerete: basterà cliccare X e attiverete una cinematica. Veniamo ora alla parte di esplorazione.
Starfield è un gioco immenso nel senso che mette il gamer nei panni di un avatar che ha di fronte a sè lo spazio profondo, una navicella e puntini luminosi verso cui dirigersi. I vari biomi tuttavia lasciano un po’ a desiderare per via di strutture di base molto, forse troppo simili tra loro. In più l’esplorazione non è così accentuata e la nostra presenza in un ambiente non ne va a modificare gli elementi che lo compongono come avremmo voluto.
Per quanto riguarda i combattimenti Starfield offre il bello di entrambi i mondi: che siate amanti degli FPS o preferiate la comodità della terza persona, entrambe le modalità fanno il loro lavoro. In arene di combattimento ricche di angoli dove nascondersi possiamo anche sfruttare la verticalità, proiettandoci in aria grazie a jet pack. Niente male poi i combattimenti in assenza di gravità. Per concludere la nostra recensione, Starfield è un titolo più che buono, senza sbavature grafiche e dalla direzione artistica di primo livello. Dopo tanti anni di attesa qualche piccola delusione era forse inevitabile, ma il verdetto lo pone senz’altro tra i migliori titoli del 2023.