Square-Enix affida a una startup il remake di un RPG uscito nel 1998 su PlayStation. Operazione nostalgia o molto di più?
Fondere elementi 3D con sprite bidimensionali può dare vita a quadretti davvero notevoli. Forse si capisce perché molti definiscano l’utilizzo della vecchia grafica DOT, per quanto derivativo e inflazionato, “pixel art”. Da questo punto di vista, la seconda vita di Star Ocean The Second Story, titolo di Enix datato 1998, oggi riportato alla luce su PC, console Sony e Nintendo come Star Ocean The Second Story R, sfoggia un numero di scenari davvero niente male. Ma c’è di più o abbiamo per le mani una delle tante operazioni nostalgia?
Novembre è un periodo di cambio degli armadi per Square-Enix, che ha tirato fuori non solo il vecchio Super Mario RPG, in arrivo il 17 su Nintendo Switch dopo la cura di bellezza di ArtePiazza, ma anche Star Ocean The Second Story R, affidato alle cure della startup GemDrop, di Yuichiro Kitao.
Sarete sorpresi di sapere che nonostante i cento finali alternativi, le linee narrative parallele e i diversi partner che potranno unirsi a noi a seconda del fatto che all’inizio dell’avventura si scelga di impersonare Claude C. Kenny, figlio di un rinomato eroe di guerra che si ritrova proprio mal grado sul pianeta ormai morente Expel dove viene scambiato per una sorta di eletto (solo perché impugna una pistola laser), piuttosto che Rena Lanford, una giovane maga locale, gli sviluppatori sono intervenuti appena sul fronte ludico: tutto questo ben di Dio era già presente nel titolo originale per PlayStation 1, contribuendo a renderlo un episodio davvero dirompente per i canoni dell’epoca.
Leggi anche: LIVE A LIVE, così un videogioco con quasi 30 anni sorprende ancora oggi
Anche perché per essere un titolo di fine anni ’90 Star Ocean The Second Story si concentrava parecchio sul rapporto tra i membri del proprio party d’eroi e il giocatore poteva sfruttare le tappe cittadine per scoprire nuovi dettagli sui vari componenti, attraverso un buon numero di side quest. Tutto ciò oggi appare naturalmente appena abbozzato: i GDR nel frattempo hanno raggiunto narrativamente parlando altri livelli, ma contribuisce ad aumentare la rigiocabilità del titolo, visto che si ha costantemente la sensazione di imboccare una sliding door, lasciando inesplorate altre possibilità.
Leggi anche: SWORD ART ONLINE Last Recollection, il capitolo finale della saga JRPG
Se i nuovi sviluppatori hanno lasciato l’impianto contenutistico inalterato rispetto a quanto fatto da Enix nel lontano 1998 (aggiungendo però a livello ludico diverse opzioni inedite sul fronte delle risorse), hanno invece ribaltato il tavolo da tè per ciò che concerne l’aspetto estetico, intervenendo ovunque: nei menu, nella resa dei dialoghi e naturalmente nelle ambientazioni, a dir poco maestose e grondanti di dettagli, come immagini e filmati qui attorno dovrebbero provare. Riarrangiata pure la colonna sonora di Motoi Sakuraba, impreziosita con alcuni componimenti orchestrali inediti. Insomma, nonostante i limiti ludici discendenti dall’età, Star Ocean The Second Story R è un JRPG davvero piacevole da giocare oggi, anche grazie alla nuova localizzazione in italiano.