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Ricreare l’esperienza della partita tra amici, o contro un grande giocatore, ovunque. Anche nel salotto di casa. Grazie alla realtà virtuale, anche con il supporto delle grandi squadre di calcio
Il videogioco nel 2020 sta andando sempre più verso un fenomeno sociale, e rispetto a un’esperienza tradizionale, sta diventando sempre più coinvolgente ed immersivo. In questo contesto, risultano particolarmente importanti e preziose le esperienze come quella di Orwell, Games Studio con sede a Milano che sviluppa Cyber Sport: ovvero videogames in realtà virtuale che uniscono la passione per il gaming a quella dello sport fisico.
Nato nel 2014 nel capoluogo lombardo, Orwell è una PMI innovativa e, allo stesso tempo, anche una spin off di Attu Studio, nota casa di produzione di animazioni 3D. A fondare questa nuova realtà sono stati Andrea Antonelli, Andrea Passeri e Giuseppina Cruciani, tutti esperti di computer grafica e con numerose esperienze alle spalle.
Il fiore all’occhiello
Nella sua attività, Orwell sviluppa giochi ed esperienze innovative in realtà virtuale ed aumentata all’intersezione tra tecnologia, sport e intrattenimento; ed è proprio in questo ambito che è nato il gioco Virtual Soccer Zone, fiore all’occhiello della società e capace di conquistare un interesse sempre maggiore.
Andrea Antonelli, che di Orwell è CEO e founder, racconta: “Orwell è nato come Virtual Studio, ma negli ultimi anni si è specializzato nei giochi XR concentrandosi su prodotti capaci di massimizzare il coinvolgimento dei fan dello sport. Virtual Soccer Zone è la nostra creatura, un videogioco immersivo dedicato al calcio, che è nato da due considerazioni: il fatto che la audience del calcio tradizionale sta invecchiando e il fatto che ci sia sempre più un bisogno di rinnovamento, nella fan base dei più giovani. Il mondo degli eSports è in rapidissima crescita ed evoluzione: con Virtual Soccer Zone noi di Orwell abbiamo voluto portare un elemento di innovazione, rappresentato dalla modalità immersiva del gioco, per dare a questo mercato un valore più sportivo”.
Il gioco affianca una parte di videogame “tradizionale” a una più fisica, nella quale ci si muove e ci si coordina, ripetendo gli stessi gesti di una normale partita di pallone: si può giocare da soli ma anche in gruppo, e si possono condividere le partite, sfruttando le potenzialità della rete e tutte le opzioni messe a disposizione dalla piattaforma. “Abbiamo lavorato sul calcio – prosegue Andrea Antonelli – perché si tratta del gioco più popolare e rispetto al quale siamo tutti molto appassionati. Il primo contatto lo abbiamo avuto con la Roma, poi siamo riusciti a sviluppare la piattaforma grazie a un finanziamento di duecentomila euro, ottenuto attraverso una campagna di equity crowdfunding organizzata da Opstart. Man mano che il progetto ha preso forma, abbiamo ottenuto un sempre maggiore interesse, da parte dell’ambiente del calcio”.
I primi riscontri positivi
Attualmente Virtual Soccer Zone è stato inserito nelle fan zone di Genoa, Bordeaux ed Ajax, oltre a esser stato adottato da La Liga spagnola e dal Bologna: “Stiamo iniziando a raccogliere i primi frutti – dice Antonelli – ma la strada da fare è ancora molta e nei prossimi due anni l’intenzione è di passare da un business di tipo B2B a uno di tipo B2C”. Il che significa, in pratica, iniziare a commercializzare il gioco anche al di fuori delle società di calcio, per arrivare al retail e ai clienti singoli.
Come funziona
Ma come funziona Virtual Soccer Zone? Si tratta, come si legge nella presentazione, “dello strumento perfetto per squadre e leghe, per creare competizioni ed intrattenimento tra giocatori”. Il single player ha 3 modalità di gioco: portiere, colpo di testa e attaccante; il multiplayer è un PVP in cui portiere ed attaccante si sfidano in un match adrenalinico. Il gioco è completamente personalizzabile, con i colori e i marchi dei rispettivi team, e con tutta una serie di sponsor. “L’obiettivo è arrivare a ricreare delle partite vere e proprie, stadi contro stadi, curve contro curve, sino a riprodurre la classica partita a calcetto tra amici, ma in maniera virtuale. Contiamo di arrivare al cinque contro cinque nel 2021, per poi sbarcare sul mercato delle piattaforme di gaming online nel 2022”.
Indossando il visore di realtà virtuale e altri appositi sensori sembrerà di esser dentro a un vero stadio, proprio come un calciatore professionista. “Il mondo dello sport – conclude Antonelli – ha sempre più bisogno di occasioni di questo tipo, per continuare ad attrarre interesse, soprattutto da parte delle nuove generazioni. Andare allo stadio per guardare la partita e basta non è più sufficiente”. Ecco perché le prime attivazioni di Virtual Soccer Zone sono state proprio negli stadi. Ma il gioco è stato pensato anche per i centri commerciali, le sale giochi e i parchi tematici. Quando arriverà nelle singole case, la rivoluzione sarà definitiva. E a beneficiarne, nella visione di Orwell, saranno tutti, a cominciare dal calcio “tradizionale”.
Per raggiungere questi ambiziosi obiettivi, Orwell ha da poco lanciato una campagna di fund raising di Serie A destinata a supportare lo sviluppo e l’espansione della struttura sul mercato Europeo e Mondiale.