I mancati ricavi interessano anche i tre principali produttori globali di abbigliamento sportivo
L’economia globale sta vivendo la recessione più drammatica del secolo e anche le multinazionali fanno i conti con le perdite dovute al lockdown prolungato delle attività. Secondo i dati di SafeBettingSites, Nike, Adidas e Puma – ovvero i tre principali fornitori di prodotti per abbigliamento sportivo al mondo – hanno registrato 7,3 miliardi di euro complessivi di mancati ricavi. Nel 2019 il mercato globale di riferimento aveva raggiunto un valore di 153 miliardi di euro, ma la pandemia potrebbe ridurre quella cifra per quanto riguarda il 2020. Stadi chiusi e negozi con serrande abbassate per mesi hanno colpito al cuore l’industria. E l’e-commerce non basta.
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Nike & Co: i numeri dei giganti dello sport
Se si guarda al terzo trimestre del 2020 Nike ha registrato ricavi per 10,1 miliardi di euro, ovvero 493 milioni di euro in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Tuttavia il rapporto della società sul quarto trimestre di quest’anno ha reso evidente il colpo del lockdown sulla multinazionale statunitense: ricavi in calo di oltre 6 miliardi di euro, con un calo di 3,87 miliardi su base annua.
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Adidas
Per quanto riguarda Adidas, principale produttore europeo di abbigliamento sportivo e secondo attore a livello globale dopo Nike, i dati di SafeBettingSites confermano il quadro critico del mercato. Il tutto nonostante il balzo del 35% dell’e-commerce per l’azienda. Da aprile a giugno sono stati chiusi moltissimi store, in America Latina e nei mercati emergenti le vendite sono crollate di oltre il 60%, mentre in Europa e in Nord America si è registrato un calo del 40%. Guardando alle cifre più importanti, i ricavi di Adidas sono scesi di 3,06 miliardi di euro nel primo semestre dell’anno, con un calo di 1,13 miliardi su base annua.
Puma
Chiude il quadro Puma, il terzo produttore globale di abbigliamento sportivo: l’azienda ha perso più di 415 milioni di euro di entrate dopo lo scoppio della pandemia. I ricavi nel primo semestre del 2020 sono scesi 2,13 miliardi di euro , con un calo del 16,3% rispetto all’anno precedente.