I dati dell’Osservatorio Sportclubby mostrano come l’approccio combinato fra l’allenamento in presenza e in remoto sia stato premiato dai clienti, anche durante la fase di lockdown
Sport e tecnologia, connubio vincente, specialmente dal lockdown in poi. L’Osservatorio di Sportclubby, piattaforma per prenotare corsi, campi e servizi dedicati a qualsiasi tipo di sport, ha condotto un’indagine sulle oltre 650 strutture e trainer e sui 250.000 utenti registrati alla propria app. L’obiettivo era capire il tipo di risposta del pubblico nei confronti dei centri sportivi che, a seguito del Covid, hanno dovuto potenziare la parte online per continuare a erogare servizi.
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Digitale, che assist allo sport
Il risultato è stato molto positivo. Se, come dichiarato dal Presidente ANIF Giampaolo Duregon in una recente intervista a StartupItalia, il 20% degli impianti ha dovuto chiudere a causa della pandemia, soltanto l’1,6% dei centri che ha adottato un deciso approccio digitale è andato incontro alla cessazione dell’attività.
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Strumenti digitali che hanno riguardato palestre e impianti principalmente su due fronti. Il primo è quello relativo alla sicurezza e al monitoraggio di ingressi e svolgimento delle attività. Aspetti, insieme a quello della modalità di pagamento, migliorati mediante l’utilizzo più diffuso della tecnologia. L’aumento della digitalizzazione nei servizi e nella fatturazione, segnala Sportclubby, è stato pari al doppio rispetto al 2019.
Il secondo aspetto riguarda lo sport da casa. Una modalità che ha provocato una drastica riduzione (-88%) rispetto al numero di utenti totali che nella primavera 2019 hanno fatto attività nel proprio centro sportivo. Tuttavia, segnala l’indagine di Sportclubby, coloro che hanno continuato ad allenarsi, l’hanno fatto di più e con maggiore costanza. Difatti, chi ha praticato sport anche sotto quarantena, ha aumentato la propria attività del 32% durante il lockdown e del 26% alla riapertura, se confrontata con quella del 2019. La flessibilità dei corsi in streaming, una migliore e più semplice gestione del tempo, la maggiore propensione dei clienti a visionare le proposte dei club sui canali digitali hanno determinato questo aumento.
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Il caso di Xcross
C’è anche chi, grazie all’aumento della digitalizzazione dei servizi, ha aumentato il proprio fatturato e iscrizioni. È il caso di Xcross, training Centre di Roma, dedito alla preparazione fisica personalizzata. Il centro si è affidato all’online di prenotazioni, pagamenti, comunicazione con i clienti e gestione degli abbonamenti, tramite la piattaforma di Sportclubby. L’offerta di servizi da remoto e la possibilità di gestire online il proprio profilo utente, ha permesso a Xcross di mantenere, o in certi periodi aumentare, gli incassi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
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Le sessioni di allenamento live in streaming hanno raggiunto anche più di mille persone alla volta, contribuendo a un cambio di paradigma rispetto all’obbligatoria presenza in palestra. Ad aprile, Xcross ha registrato un +106% nelle prenotazioni e +175% nelle utenze settimanali attive, grazie ai corsi online. Crescita proseguita a ritmi altrettanto sostenuti anche dopo l’allentamento estivo delle misure restrittive. È aumentato anche il numero di abbonati, balzato da 250 a 1.300. Iscritti che prima della pandemia provenivano solo dall’area romana, mentre ora, grazie al potenziamento delle attività digitali, arrivano da tutta Italia.
“Il 2020 è stato un anno determinante per definire un nuovo approccio allo sport, più accessibile, flessibile e on-demand che si affermerà in modo irreversibile, influenzando l’offerta dei centri sportivi”, afferma Stefano De Amici, CPO e Cofondatore di Sportclubby. “Uno stile più ibrido che vedrà affiancarsi allenamento online e in presenza, mentre sarà sempre più frequente la pratica integrata di diverse discipline di complementari e potenziamento”. Webinar, guide e strumenti online gratuiti stanno dunque favorendo la svolta digital anche nello sport, in un modello complementare all’attività in presenza.