Quattro milanesi hanno ideato Spine, una bici elettrica di ultima generazione che consente ai suoi utenti di avere un riconoscimento economico in cambio dell’uso e della condivisione del mezzo
Il modo in cui ci sposteremo nelle città di domani dipenderà molto dall’avanzamento tecnologico, che consentirà di sviluppare nuovi mezzi e infrastrutture più innovative ed efficienti. Ma anche dalla diffusione di una diversa cultura ambientale, che possa incoraggiare i cittadini a muoversi in modo più sostenibile. Ecco perché quattro ragazzi milanesi con un background professionale nel campo della low carbon economy e delle fonti rinnovabili – Pietro Valaguzza, Gabriele Pizzuti, Ilaria Bartolo e Alessandra D’Ettorre – hanno pensato di offrire a tutti una nuova esperienza di mobilità urbana. La loro soluzione è Spine. Si tratta di un’e-bike di ultima generazione che ha, tra i suoi tanti obiettivi, quello di diffondere i concetti di mobilità sostenibile e sharing economy tra privati. Come? Incentivando gli utenti con un contributo economico.
© Spinebike
“Green is cool”
«Siamo convinti che sia necessario un cambiamento dall’attuale sistema di trasporto urbano verso un tipo di mobilità che riduca al minimo l’impatto ambientale massimizzando l’efficienza e la rapidità degli spostamenti», spiega Ilaria Bartolo. Spine premia chi percorre più chilometri. «Diffondiamo il concetto di “green is cool” e un cambiamento nelle abitudini e nelle scelte di trasporto quotidiano. Abbiamo ideato un meccanismo di reward e di incentivo allo sharing grazie al quale ogni nostro cliente può, pedalando o condividendo la propria bici, ripagarsi l’acquisto», spiega ancora Bartolo.
Più pedali, più guadagni
Più pedali, più guadagni insomma. La bici è collegata a un’app che, grazie al bluetooth, riesce a rilevare le pedalate di ogni utente. Per ogni chilometro percorso, verrà caricato uno Spinecoin – del valore di 50 centesimi di euro – nel wallet digitale dell’applicazione. L’utente potrà poi scegliere di spendere gli Spinecoin (che potranno anche essere scambiati tra gli utenti) presso gli store aderenti al network di Spine, per acquistare oggetti, abbigliamento e accessori dei marchi convenzionati. Tutti brand ecosostenibili. «Tra i principi e i valori perseguiti da Spinebike è centrale il significato e il fine del termine ricompensa. Tutti i partner, grazie a vantaggi di natura economica o comunque commerciale riservati agli utenti del network, esprimono dunque la volontà di incentivare stili di vita nuovi che riescono a favorire il risparmio, la ridistribuzione del denaro e la socializzazione», continua Ilaria Bartolo.
Diffondere la sharing economy tra privati
I partner di Spinecoin sono in crescita. L’unica richiesta che viene fatta è quella di riconoscere agli Spinecoin un valore addizionale e che la stessa campagna non esista già su altri canali. «L’adesione è del tutto gratuita e l’incentivo che si decide di riconoscere è a beneficio esclusivo degli utenti Spinebike. In questo modo, i nostri partner diventano i veri promotori del cambiamento nelle abitudini dei cittadini, favorendo il diffondersi di iniziative come il bike2work», spiega la Bartolo.
La bici in condivisione
Non finisce qui. Spine infatti, grazie ad un lucchetto intelligente, trasforma la bici elettrica privata in un mezzo condiviso. Ogni utente potrà autorizzare altre persone ad accedere e sbloccare lo smartlock, tramite l’app Spinecoin per condividere Spine con gli altri membri della community e incentivare stili di vita nuovi, basati sui concetti di condivisione, socializzazione e salvaguardia ambientale. Il progetto è stato lanciato, al momento, a Milano e Barcellona, con l’obiettivo di creare il primo brand europeo di “urban mobility”. Non resta che inforcare la propria bici smart e cominciare a pedalare.