Tra gli speaker dello StartupItalia Open Summit il 13 ottobre a Giffoni Valle Piana, Paolo Di Capua racconterà l’esperienza della sua startup. Per l’edizione 2023 resta centrale il tema People
«Con Giffoni Innovation Hub stiamo facendo un videogioco educativo che tratta della situazione degli hikikomori. L’autore Manlio Castagna ci ha aiutati a scrivere il soggetto». Paolo Di Capua, cofounder e CTO della software house campana Stranogene, sarà tra gli ospiti di SIOS23 Giffoni, una nuova tappa del roadshow annuale dedicato quest’anno al tema People. Con lui parleremo di quanto il mezzo videoludico sia sempre più adatto a raccontare le storie, le paure e le insicurezze della nostra epoca. Sulla questione hikikomori, banalizzata più volte, vi suggeriamo di leggere anche questo approfondimento. SIOS23 Giffoni è in programma venerdì 13 ottobre dalle 17 e potrete seguire la diretta sui canali social di StartupItalia.
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Persone indispensabili
Con questa nuova edizione a Giffoni Valle Piana, in provincia di Salerno, SIOS23 torna per parlare di persone e lo fa nel piccolo comune picentino dove quest’anno si è tenuta la 53esima edizione del Giffoni Film Festival, il cui tema era “Indispensabili”. Sono le nuove generazioni, con le quali la nostra community è in continuo dialogo per mostrare opportunità, spunti e idee per crescere e trovare la propria strada. Magari lanciando la propria idea di startup o cercando lavoro nel settore dell’audiovisivo. «Stranogene è una delle startup selezionate da Giffoni Innovation Hub. Al SIOS23 parleremo del nostro progetto Hiki», un videogioco che ha per l’appunto come protagonista un hikikomori, un giovane alla scoperta di un mondo sconosciuto. Senza paternalismi o giudizi sui giovanissimi. «Sarà per desktop e andrà su Nintendo Switch, oltre che su mobile in forma ridotta».
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Giffoni Valle Piana è uno dei luoghi simbolo del cinema, in particolare del cinema per ragazzi. Da anni con Giffoni Innovation Hub il lavoro che si vuole fare è di ampliare lo sguardo sull’intero mondo della creatività. I videogiochi, i cui introiti a livello globale valgono di più di cinema e musica messi assieme, sono uno dei mezzi più contemporanei per raccontare storie. Fondata nel luglio 2022, Stranogene non è però la prima esperienza nell’ambito per Di Capua, che alle spalle ha un’altra software house.
Raccontare un problema
«Hiki è un gioco del genere bullet hell: hai un personaggio e devi contrastare ondate di attacchi. In un certo senso trasmette l’idea dell’accettazione di sè». Il titolo sarà pronto a dicembre, ma fin da subito possiamo anticipare che affronta il macro tema della salute mentale da un’angolazione tutt’altro che facile. Il termine giapponese hikikomori va a indicare chi sta in disparte. Troppo spesso i videogiochi vengono dipinti come la causa di questa sindrome. Secondo l’associazione Hikikomori Italia – che è stata coinvolta nello sviluppo del videogioco – sono 100mila le persone che in Italia soffrono di questo disagio. Farne materia per un titolo gaming richiede la giusta sensibilità, per non banalizzare o ridurre il tutto a una sorta di competizione per guarire.
La software house Stranogene conta su un team di sei sviluppatori e ha sede vicino Napoli. Proprio nel capoluogo campano andrà presto a presentare un altro videogioco che ha come protagonista lo storico Teatro San Carlo. «Lo presenteremo il 4 novembre, San Carlo appunto. Il Teatro ci ha affidato il compito di raccontare la storia di questo luogo simbolo, dove sono passati Mozart, Verdi, Callas. Il personaggio è un piccolo monaco, che si deve nascondere dai cacciatori di fantasmi. Nella storia ci siamo immaginati che un minerale alieno si impadronisce del teatro, che diventa un po’ come il Castello Errante di Howl (il film d’animazione dello Studio Ghibli, ndr)». L’eroe deve così salvarlo, recuperandone le memorie artistiche alle fine di ciascuno dei quattro mondi che compongono il videogioco. Il titolo è del genere platform, in stile Super Mario Bros. Su StartupItalia il tema della formazione e dell’education è centrale. E i videogiochi rappresentano un veicolo fondamentale per trasmettere competenze e messaggi. «I nostri due pilastri sono hidden learning e massive iteration».