Chi dice che il genere dei metroidvania è ancorato al passato? Boss giganteschi, dialoghi esilaranti e il buffo cast di Shantae fanno il loro ritorno in questo quinto capitolo per console d’ultima generazione
Tra un salto e una magia, un balletto e una battuta al vetriolo, la simpatica genietta Shantae è ormai arrivata al quinto capitolo in pochi anni, imponendosi tra i nuovi eroi videoludici e dimostrando che la stagione dei platform 2D non si è affatto conclusa. Gli sviluppatori californiani di WayForward hanno deciso di affidare a Shantae and the Seven Sirens il compito di festeggiare le prime 30 candeline dello studio si sviluppo (il team è stato infatti fondato nel 1990 da Voldi Way). Che compleanno sarà?
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Alla scoperta di Shantae and the Seven Sirens
Se pensavate che in occasione del quinto episodio, la serie del genio mezzo sangue Shantae rivoluzionasse le regole del gioco, dovrete ricredervi. A conti fatti, anzi, Shantae and the Seven Sirens è un titolo incredibilmente tradizionalista. Quasi autocelebrativo. Una sorta di summa videoludica di ciò che è stata finora la coloratissima – e fuori di testa – saga a base di pirati, fantasmi, zombie e chi più ne ha più ne metta.
Per chi non lo sapesse, rispetto ai platform 2D tradizionali, tipo Super Mario, anche Shantae and the Seven Sirens si posiziona su di un piano differente. La progressione dei livelli non è infatti lineare. Ogni stage potrà essere esplorato orizzontalmente e verticalmente e contiene più di un passaggio. All’inizio della vostra avventura la maggior parte delle vie sarà chiusa, ma a mano a mano che progredirete acquisterete nuovi poteri, nuove abilità (in genere coincidono con la possibilità di trasformarvi in diversi animali) e anche nuovi oggetti che sbloccheranno i passaggi chiusi.
Nonostante i fondali luminosi e le ambientazioni “esterne”, siamo di fronte a un titolo del genere metroidvania in piena regola: gli stage sono piccoli labirinti che andranno studiati con attenzione. Ciascun bivio, ciascuna passaggio chiuso, andrà tenuto bene a mente perché presto o tardi dovrete ritornarci con l‘oggetto o l’abilità giusta per passare. Fondamentali per non girare a vuoto lungo le mappe sono quindi i brevi, spesso banalotti, dialoghi con i vostri amici, i PNG o i boss del gioco.
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Tra passato e presente
Shantae and the Seven Sirens, esattamente come gli altri quattro capitoli che lo hanno preceduto, è un videogame che si rifà al passato. Affonda le sue radici nella serie di Wonder Boy in Monster World pubblicata agli inizi degli anni ’90 su console SEGA. Tanto l’eroina, quanto le ambientazioni, del resto, non hanno mai fatto mistero di ispirarsi platealmente a Monster World IV. Anche per questo, dal punto di vista del gameplay, in diversi punti il gioco potrebbe apparire “rigido”, poco duttile rispetto a tante altre produzioni moderne, con salti da calibrare al millimetro e curiose adunate di nemici capaci di sfiancare anche il giocatore più preparato.
Sono sbavature che potrebbero scoraggiare i giocatori più giovani controbilanciate comunque dall’alto numero di checkpoint e dalla possibilità di portare con sé oggetti curativi. In questo episodio, poi, collezionando le figurine lasciate casualmente cadere dai nemici che passerete per le armi potrete sbloccare altri power up utili quando la situazione volge al peggio. Ne potrete attivare fino a 3 alla volta, combinandoli tra loro.
Graficamente, Shantae and the Seven Sirens si conferma all’altezza degli altri capitoli e porta su schermo sfondi colorati e dettagliati (spesso animati e travolti da esplosioni, mareggiate, battaglie, ecc…) ma soprattutto un character design fresco e convincente. I boss sono grandi, ciccioni, buffissimi, fumettosi, ben caratterizzati e così anche i nemici più comuni. Insomma, chi conosce la serie, si troverà subito a casa e ritroverà davanti tutti gli elementi che ha sempre apprezzato, chi invece non si era mai avvicinato prima alla produzione di WayFoward avrà la possibilità di partire dal capitolo più completo e bilanciato. Un titolo davvero ben fatto, ma dal sesto episodio attendiamo qualche scossone maggiore, diverse novità in più.