Non si combatte, si fa parkour
Su StartupItalia non smettiamo mai di curiosare nell’ecosistema gaming, sempre alla ricerca di titoli intriganti che facciano conoscere alla nostra community videogiochi sviluppati da startup attive in tutto il mondo. Sephonie, ad esempio, è la nuova avventura targata Analgesic Productions, uno studio indie basato negli USA. Se vi piacciono le trame che filosofeggiano sul senso della vita e sulle tante domande che possono sorgere durante un viaggio sorprendente, allora questa avventura può fare al caso vostro.
Ambientato in un futuro in cui l’umanità pare abituata a esplorare nuovi pianeti, Sephonie ci fa incontrare tre biologi, protagonisti solitari di un gameplay ancorato al genere platform. Giocando in terza persona, il nostro compito sarà esplorare gli scenari e in particolare le grotte di questa misteriosa isola saltando come esperti di parkour da una parete all’altra, sfruttando anche abilità che sfidano le più elementari leggi della fisica.
Disponibile in inglese, noi lo abbiamo provato sulla next gen di Xbox. Con una grafico low poly non siamo certamente di fronte a un prodotto che lascia a bocca aperta, ma le sue tonalità pastello e uno stile di gioco tutto sommato rilassato possono ricordare alla lontana quel senso di relax che abbiamo provato consegnando pacchi e lettere in Lake.
In Sephonie non si combatte, ma si esplora e si va a fondo nelle riflessioni che scaturiscono scoperta dopo scoperta. La trama nel complesso avrebbe senz’altro meritato una stratificazione maggiore con un lavoro più originale sui dialoghi. Purtroppo la scarsa densità di attività corre infine il rischio di annoiare i gamer. Rimane comunque un videogioco che raggiunge a nostro avviso la sufficienza grazie a una caratterizzazione grafica tanto essenziale quanto convincente e a un audio design che fa da colonna sonora per i nostri salti.