A Jena, in Germania, si può fare una vera passeggiata di luce. Grazie a moltissimi sensori, ai dati che vengono catturati, alla realtà aumentata. Ma soprattutto grazie alla volontà di dimenticarsi del mondo. Almeno per qualche minuto.
Fare un passo ed essere avvolti dalla luce. Farne un altro e accorgersi che lo spazio, improvvisamente, non ha i soliti punti di riferimento. Farne un altro ancora e accorgersi di essere piombati in un’altra dimensione. Forse in un’altra vita, parallela. Creata da noi stessi. Per un attimo lungo diversi minuti. Passeggiare, dentro a un percorso, a Jena, in Germania, è l’occasione per dimenticarsi di quello che c’è fuori e per immergersi in un’esperienza talmente luminosa da far scomparire tutto il resto.
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Light Walk
L’installazione è stata costruita da David Heaton e Sandra Linton Huezo per l’International Year of Light Festival 2015, un evento patrocinato dall’UNESCO. La sfida è quella di rivoluzionare le nozioni classiche di spazio fisico esplorando il rapporto tra luce e materia, pensiero e rappresentazione tridimensionale. Durante la passeggiata ogni utente vedrà trasformati i propri movimenti in luce. Tutto grazie alla realtà aumentata e ad una presenza che diventa, magicamente, virtuale. Migliaia di sensori sono posizionati in tutto il perimetro dell’opera raccogliendo dati e trasformandoli in bellezza.
L’obiettivo
È romantico e simbolico allo stesso tempo. Consiste nel creare una doppia presenza, fisica e digitale, sotto una delle piazze più importanti della città tedesca. Alienazione, perdita e sogno. Camminando lungo tre tunnel, uno principale e due laterali), per staccarsi dalla velocità della contemporaneità. Jena, del resto, è sede di importanti istituti di ricerca e aziende specializzate nel campo dell’ottica e della luce. L’installazione vuol riflettere, come uno specchio, anche l’anima di un luogo che sta facendo dell’arte un’altra sua caratteristica. Tra mostre e modernità. E passeggiate speciali.