Come giocare contro un computer. Questo pensano di lui gli avversari, sconfitti poche settimane fa nell’edizione spagnola del torneo di Scarabeo – il gioco da tavolo in cui l’obiettivo è comporre più parole possibili con le lettera a disposizione. Nigel Richards, 57 anni, è un neozelandese di cui non si conosce moltissimo: non concede interviste come scrive il Guardian e la sua vita privata resta perlopiù un mistero. Sappiamo se non altro che divora i dizionari delle lingue in cui poi decide di competere.
Nigel Richards, il Tiger Woods di Scarabeo
La particolarità di Nigel Richards è che non è un poliglotta. Al neozelandese basta conoscere più vocaboli possibili di vari dizionari per annientare gli avversari al tavolo da gioco. Nel 2015 e nel 2018 aveva già vinto l’edizione francese del campionato mondiale di Scarabeo. Nel suo palmarés spiccano poi i cinque titoli del World Scrabble Championship.
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«Non parla affatto francese: ha solo imparato le parole», ha confidato una sua amica al New Zealand Herald diversi anni fa. «Non sa cosa significano – ha aggiunto – non sarebbe in grado di condurre una conversazione in francese, non credo». Eppure Nigel Richards sa cosa farsene di quel patrimonio lessicale così vasto da fare invidia a molte persone che impiegano anni per dominare solo una sezione del vocabolario.
«Questo è uno con abilità molto particolari e incredibili: è un ragazzo dotato» ha detto Benjamín Olaizola, classificatosi secondo nel torneo che qualche settimana fa, a Granada, lo ha di nuovo consacrato come il migliore su piazza. «Solo menzionare il suo nome mi fa venire il formicolio: è un fenomeno», ha ammesso Eric Salvador Tchouyo, giocatore di Scarabeo campione del mondo del Camerun.