Dalle ceneri di Telltale Games è nata Skunkape, startup innovativa che si ripromette di dare nuovo lustro alle avventure punta e clicca
Non c’è davvero pace per gli amanti delle belle avventure punta e clicca. In principio fu, è noto a tutti, LucasArts, software house videoludica fondata da George Lucas nel 1982 e chiusa nel 2013. Nel mentre donò al mondo saghe meravigliose come Monkey Island, Grim Fandango, Maniac Mansion, Indiana Jones e naturalmente Sam & Max. Poi, chiusa LucasArts arrivò Telltale Games (costituita proprio da ex dipendenti Lucas) che, con le sue ottime avventure ispirate a serie tv di successo quali Games of Thrones, Batman e The Walking Dead sembrava finalmente essere riuscita a colmare il grande vuoto che aveva lasciato LucasArts. È fallita nel 2018. Gli ex dipendenti Lucas ed ex dipendenti Telltale sono così confluiti in Skunkape Games, piccola startup innovativa che prova a sopravvivere riesumando le vecchie glorie. Il primo a beneficiare del maquillage è Sam & Max Save the World, la cui prima stagione uscì in origine su Microsoft Windows e Nintendo Wii tra il 2006 e il 2007.
Indagando in Sam & Max Save the World
Sam & Max Save the World è un punta e clicca molto classico, vero e proprio atto d’amore nei confronti di Monkey Island. L’atmosfera dominante che si respira, sarà per via della ambientazione da America degli anni ruggenti o sarà per la presenza di un coniglio linguacciuto iper-attivo è identica a quella del film Chi ha incastrato Roger Rabbit? e le somiglianze con la pellicola comunque non finiscono qui. Ma il videogame abbonda di citazioni alla cultura pop statunitense, perciò divertitevi a trovarle tutte.
La remastered restaurata da Skunkape offre ai giocatori PC e Switch i primi sei capitoli della saga di Sam & Max Save the World. Nei progetti degli sviluppatori, se non andranno a gambe all’aria anche questa volta, c’è quindi l’idea di far seguire anche le stagioni due e tre, ovvero Beyont Time and Space e The Devil’s Playhouse.
Sam è un segugio con qualche anno sulle spalle. Vero detective stropicciato e disilluso dalla vita. Ha un modo di fare pacato, distaccato e riflessivo. Max è una sorta di Rabbids di Ubisoft che ha sbagliato videogioco ed è stato rinchiuso in un punta e clicca. Per carità: sarebbe un ottimo compagno di bevute, ma la sua iper attività e la propensione alla battuta sferzanti non lo rendono certo la spalla ideale quando si fruga nel torbido e si frequenta il pericolosissimo sottobosco criminale della propria città.
Saltando a piè pari la folle sinossi alla base di ciascun episodio, sottolineiamo come ogni dialogo, ogni storia, ogni fatto funga da dissacrante pretesto per criticare la società americana contemporanea. Una sorta di Simpson prima maniera, insomma, quando erano divertenti. La localizzazione italiana non è sempre all’altezza ma in compenso il doppiaggio (in inglese) della nuova versione non fa certo rimpiangere quello originale. Inalterata la complessità dei modelli poligonali, così come, a occhio, restano invariate le animazioni, mentre è stato fatto un serio maquillage sui fondali, finalmente più chiari e leggibili. Totalmente rivisti gli effetti luce.
A sinistra il gioco originale, a destra la remastered
Notare come il raccoglitore sullo sfondo risalti maggiormente e abbia qualche dettaglio in più
Nonostante l’aspetto scanzonato e le battutine frizzanti, però, Sam & Max Save the World è un gioco piuttosto difficile, che non fa sconti. Ha infatti una impostazione molto rigida e vecchia scuola, che vi chiederà di setacciare ogni scenario, passare in rassegna ogni testimone (ma lo farete con piacere visto che i dialoghi sono surreali) e raccogliere qualunque indizio, se vorrete passare oltre.
Da questo punto di vista avremmo preferito sicuramente che il gameplay fosse svecchiato, anche perché non stiamo parlando del primissimo Monkey Island, ma di un gioco del 2006, anacronistico già al momento del debutto, figurarsi nel 2021. Se a questo aggiungiamo che non è sempre agevole controllare ogni singola ambientazione su Switch, nel caso in cui si giochi in modalità portatile, qualche aiutino in più sarebbe stato senza dubbio utile a far avvicinare alla serie anche i giocatori più giovani, invece che continuare a puntare solo ai vegliardi nostalgici dell’era delle avventure grafiche di LucasArts. Chi saprà passare oltre questo scoglio troverà comunque una piacevolissima avventura punta e clicca. Di quelle come non se ne fanno più da un pezzo. E forse ci sarà un perché…