Dopo Story of Seasons A Wonderful Life, Marvelous recupera dalla cantina un altro titolo del passato, rimasterizzato per PC e Switch
Come se la vita del contadino non fosse già abbastanza grama, quelli di Marvelous Games a un certo punto se ne sono venuti fuori con una nuova idea per un videogioco: una serie in cui si seminasse e si esplorasse, si zappasse e si combattesse, si raccogliessero uova nell’aia ma pure tesori in qualche oscuro dungeon. Una idea vincente, nulla da dire, che donava alla formula originaria di Harvest Moon (oggi scissa anche in Story of Seasons) la giusta componente action – rpg. Del resto anche il recente Rune Factory 5 (qui la recensione), pur con qualche riserva, ci ha convinto. Con Rune Factory 3 Special, come intuirete da quel numero che campeggia nel titolo, si torna al passato, a un episodio che in origine abbiamo visto nell’autunno del 2009 su Nintendo DS oggi rimasterizzato per essere accolto su Switch e su PC…
Rune Factory 3 Special, contadino bestiale
Ci troviamo così nuovamente nei lanuginosi panni di Micah, ragazzo dal passato oscuro, afflitto dalla solita amnesia di rito, che possiede però una particolarità: può trasformarsi in un mostro.
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Purtroppo per noi non è un licantropo: si trasforma infatti in una pecora mannara, che non è il massimo della vita, ma tanto basta perché sia il prescelto per far tornare la pace tra gli uomini e la popolazione mostruosa che sta creando non pochi problemi.
La storia in realtà lascia il tempo che trova, sebbene all’inizio sia piuttosto preponderante sull’azione e lì poteva essere fatto di più per svecchiare certe meccaniche, così da non perdere subito l’attenzione dei giocatori che prediligono meno chiacchiere e più parole.
Perché comunque Rune Factory 3 Special resta un gestionale in cui potrete decidere come vivere, concentrandovi sulla cura dell’orto piuttosto che sulle missioni principali o sul corteggiamento della vostra preferita (ce ne sono 11 tra cui scegliere).
Naturalmente i combattimenti con le molteplici creature mostruose hanno il loro peso, anche perché Rune Factory 3 Special nonostante l’aspetto fumettoso non fa sconti: girovagare senza aver preso prima le dovute preoccupazioni significa correre incontro alla propria prematura dipartita. Quindi, oltreché investire parecchio tempo nel farmare la propria tenuta, occorrerà pure spendere tante ore per farmare se stessi.
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Essendo una costola di Story of Seasons (letta la nostra recensione di un altro remake che Marvelous ha pubblicato recentemente, ovvero Story of Seasons A Wonderful Life?), il titolo si muove su terreni (coltivati, ehr…) piuttosto noti: belle figliole da corteggiare (con relative side quest annesse), festival cui presenziare e un buon numero di minigiochi stagionali utili a diversificare un po’ la struttura di gioco.
Chi non volesse fare fortuna come guerriero, insomma, potrà comunque concentrarsi sull’animo à la Animal Crossing del gioco, anche se per sposarsi occorre obbligatoriamente seguire lo sviluppo della trama principale. La remaster tra l’altro offre in merito un contenuto sostanziale che fa sì che il matrimonio con la propria dolce metà non coincida più con la fine dell’avventura. Ma più non vogliamo dirvi.
Sul fronte delle novità, naturalmente le versioni PC (via Steam) e Switch godono ora di una risoluzione maggiore rispetto a quella dell’originale per DS, ma soprattutto possono contare su modelli poligonali di personaggi, mostri e oggetti completamente rivisti. Il risultato, per la verità, non è dei migliori, dato che ora spiccano troppo rispetto ai fondali che invece non hanno subito il medesimo maquillage. Il lavoro svolto è stato del resto pigro: anche le colture sono realizzate attraverso sprite bidimensionali e questo contribuisce a creare un ulteriore divario qualitativo tra personaggi e fondali.
Ma al netto di questi difetti, Rune Factory 3 Special si conferma comunque un gestionale – action rpg molto godibile, lungo e intrigante. L’inedita modalità Inferno, poi, potrebbe spingere anche chi avesse finito l’originale a intraprendere nuovamente l’avventura del buon Micah.