Chi riuscirà a conquistare i Tre Regni in cui è divisa la Cina? Potranno provarci i giocatori PlayStation 4, PC (via Steam) e Switch
Difficilmente siamo incappati in un videogame dal titolo più lungo di Romance of the Three Kingdoms XIV Diplomacy and Strategy Expansion Pack. Ci siamo anche chiesti se nel corpo della rece valesse la pena abbreviarlo con un acronimo (ROTTKXIVDASEP) ma sarebbe venuto fuori un codice fiscale lungo e insensato, cui solo il mitico concorrente della Ruota della Fortuna, il signor Giancarlo, sarebbe riuscito ad attribuire un senso, sicuramente sconcio. E allora alla fine abbiamo deciso di mantenerlo nella sua fiera interezza: Romance of the Three Kingdoms 14 Diplomacy and Strategy Expansion Pack.
Romance of the Three Kingdoms XIV, l’arte della guerra (e della politica)
Uscito esattamente un anno fa, proprio nei giorni in cui il nostro Paese si chiudeva in lockdown, Romance of the Three Kingdoms XIV permetteva anche all’utenza di PlayStation 4 di vivere uno dei momenti storici cruciali per la formazione della Cina: la battaglia dei tre regni. Scopo del gioco era scegliere un generale, scegliere una fazione e portarla alla vittoria.
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Volendo si poteva anche costruire da zero il proprio condottiero (il gioco ne metteva in campo oltre un migliaio “già fatti”) e disabilitare tutte le opzioni che ancoravano le missioni ai fatti storici per dedicarsi a qualcosa che sarebbe cambiato in modo imprevedibile, a seconda dei nostri successi sul campo.
L’intera azione si seguiva tramite una sorta di scacchiera tridimensionale in cui noi, nei panni del comandate d’armata, avevamo modo di disporre a piacimento le nostre truppe, facendole avanzare o indietreggiare sul campo di gioco, tramite un sistema a turni e l’immancabile progressione “a caselle” (nel caso di specie di forma esagonale). In particolare, le meccaniche di gioco erano le stesse di Romance of the Three Kingdoms XI ma prevedevano una gran quantità di situazioni in più che andavano dagli assedi alle battaglie marittime, fino alla singolar tenzone tra i campioni degli eserciti contrapposti, laddove fossero arrivati a incrociare le rispettive strade e le lame.
Abbiamo chiamato questo paragrafo “arte della guerra e della politica” ma finora abbiamo parlato solo di guerra. Uno degli aspetti più riusciti di Romance of the Three Kingdoms XIV riguardava proprio la possibilità, tra un turno e l’altro, di provare a mettere zizzania tra i clan nemici, puntando su raffinati e silenziosi lavoricchi di persuasione e pressione volti a destabilizzare la piramide di comando avversaria. Anche grazie alle spie, si poteva scoprire che tipo di malcontento serpeggiasse nella regione che stavamo provando a occupare o tra i clan alleati contro di noi per usare queste informazioni a nostro vantaggio, per esempio facendo scattare rivolte o riuscendo a sottrarre parte degli eserciti al comando avversario.
Parallelamente, era altrettanto importante tessere buoni rapporti coi potentati locali confinanti così da poter sguarnire le proprie retrovie senza temere scherzetti dalle famiglie del posto e garantire un costante approvvigionamento al proprio esercito che sarebbe potuto passare lungo i territori dei nostri alleati. Ulteriore aspetto da tenere in considerazione, infine, era la caratura dei generali: Romance of the Three Kingdoms XIV ne prevedeva un migliaio, anche se non erano tutti selezionabili (la scelta dipendeva dalla fazione). Prima di nominarli occorreva studiarne per bene le schede, visto che i più coraggiosi erano spesso anche quelli più insolenti e restii a obbedire agli ordini, mentre coi più malleabili… be’, difficilmente si vincono le guerre.
Il Diplomacy and Strategy Expansion Pack introduce quattro nuovi scenari: “The Intentions of Two Yuans” (ottobre 191), una storia che descrive come le ambizioni dei signori della guerra si scontrano dopo il collasso della Coalizione Anti-Dong Zhuo; “The Battle of Chibi” (ottobre 208); “The Conquest of Liaodong” (luglio 219), dove Wei e Wu uniscono le forze per impedire a Guan Yu di avanzare verso nord e “The Conquest of Liaodong” (gennaio 238), che ritrae la sottomissione di Gongsun Yuan, il re di Yan, da parte di Sima Yi.
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Inoltre, la nuova modalità War Chronicles permette non solo ai giocatori di prendere il comando di forze che non possono essere scelte in scenari normali, ma introduce cinque nuovi brevi scenari sul campo di battaglia: “Anti Dong Zhou Coalition”, “The Battle of Guandu”, “The Battle of Chibi”, “The Battle for Jing Province”, e “The Battle for Wuzhang Plains”. Aggiunte infine la possibilità di commerciare con i grandi imperi eurasiatici come Roma e l’India e l’abilità “Destroy Building” che consente di sabotare strutture sulla mappa e persino di impostare trappole.
Insomma, c’è davvero tanta carne al fuoco e gli amanti degli strategici bellici avranno di che gioire per i mesi a venire. A patto però di aver mancato l’uscita di Romance of the Three Kingdoms XIV. Perché a conti fatti Romance of the Three Kingdoms XIV Diplomacy and Strategy Expansion Pack è un prodotto che nel suo insieme ha una portata enciclopedica, mentre l’espansione in sé aggiunge poco alla formula di base, a dispetto del prezzo cui viene proposta. Il nostro consiglio, quindi, è di puntare direttamente su questo pacchetto nel caso si sia perso il gioco base: non ve ne pentirete.