Della serie Italiani do it better
A ogni titolo racing che esce dal suo paddock tocca ribadirlo. La software house meneghina Milestone, una delle più importanti del panorama videoludico italiano, è tra le migliori quando si parla di motori, specie se appoggiati su due ruote. Ride 5 è un titolo slegato dagli obblighi di licenza che dettano una cadenza annuale nell’uscita dei videogiochi targati MotoGP. In questo circuito parallelo, gli sviluppatori hanno modo di lavorare con meno paletti temporali, per cercare di rendere l’esperienza motoristica autentica, senza tagliar fuori nessuno ma aiutando tutti a comprendere le innumerevoli variabili a cui un pilota deve far fronte quando scende in pista.
Ride 5 accende i motori puntando sulle emozioni. Con una voce fuori campo per motivare il gamer si accede alla prima gara di prova, nella quale sarà fondamentale cominciare a individuare i punti di frenata e le corrette traiettorie per non mangiarsi secondi preziosi. A livello di guidabilità Ride 5 si presenta come un prodotto solido.
Se torniamo indietro e citiamo altri titoli racing simulativi come TT Isle of Man – Ride on the Edge 2 provato su PS4, Ride 5 non raggiunge quelle vette di spietato realismo che più di una volta ci è risultato ostico e frustrante. Non tutti, va detto, sono abili nel piegare e toccare col ginocchio pennellando l’asfalto. Milestone sceglie sì il realismo, ma anche l’accessibilità che controbilancia le leggi della fisica con minimi aiutini che fungono da lezione sul campo.
Con 270 moto a disposizione per le corse non si può francamente chiedere di più. A livello grafico sono un piacere per gli occhi. Ma come se la cavano in termini di personalità? Ciascuna ha la propria e il realismo su pista si apprezza a cominciare dal comportamento degli pneumatici, la cui usura darà da lavorare al gamer. I modelli – da corsa, endurance e da strada – sono stati ricreati con precisione e passione.
La Carriera è ovviamente una delle modalità principali che, anche in questo caso, si rivolge al pubblico più ampio possibile in una logica anche di rigiocabilità estesa del titolo. Per chi fosse al suo primo videogioco racing suggeriamo di optare per il percorso suddiviso in quattro macro capitoli, che accompagneranno un pilota novellino lungo la strada verso la leggenda. Solo una volta completato questo circuito sarà possibile alzare il livello dell’asticella e dirigersi verso nuovo eventi motoristici ancora più sfidanti.
Uno dei temi chiave dei titoli racing riguarda l’AI. Come si comportano gli avversari in pista? Da questo punto di vista dobbiamo invece sottolineare che resta ancora del lavoro da fare: gli altri non danno l’idea di accorgersi sempre della nostra presenza e la reazione a nostre sbandate o errori non li impensierisce più di tanto. Per non parlare delle volte in cui ci sfiorano manco fossimo fantasmi su pista.
Ride 5 nonostante questo resta un titolo che merita un posto di rilievo tra i prodotti del genere usciti nel 2023. Il realismo si apprezza anche nel contesto, soprattutto a livello atmosferico con le nuvole volumetriche e un meteo dinamico che renderanno le corse imprevedibili e mai in discesa.