Un omaggio ai videogiochi di un tempo, quando ci bastava una navicella e uno spazio (in un fazzoletto)
Rick Henderson, titolo pubblicato da Eastasiasoft e sviluppato da Fat Pag Studio, non è tra i più adatti per la next gen. Provandolo su Xbox Series X/S, ci siamo resi conto che la struttura di questo sparatutto a scorrimento orizzontale si adatterebbe al meglio sull’ibrida di casa Nintendo (console sulla quale peraltro è disponibile). Sul finire di un settembre ricco di novità, alcune che ci hanno riportato indietro alle glorie di un tempo – sì, ci riferiamo a Return to Monkey Island, di cui qui trovate la nostra recensione – il titolo in oggetto è un ottimo modo per sfuggire ai primi freddi e rifugiarsi in eroiche campagne spaziali.
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Rick Henderson non si distingue soltanto nella scelta del nome rispetto ad altri videogiochi del genere che spesso non riescono a fare a meno di rifermenti allo spazio. A livello di pixel art, siamo in una galassia 16 bit davvero congeniale allo scopo, con una scelta precisa di omaggiare il retro gaming, senza sacrificare nulla in termini di fluidità. Pur non andando a fondo nei dettagli, gli sviluppatori hanno ricreato un ambiente vivace, pieno di luci al neon e colori sgargianti.
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Non c’è una storia vera e propria. Trovandoci su una console casalinga l’unica pecca è che, se vi piacerà, non potrete portarvi in giro il titolo per ammazzare in tempo in attesa del treno. Il combat system, sovrano nel gampleay, è intuitivo e richiederà soltanto qualche sessione di allenamento per padroneggiarlo. Giocando in un fazzoletto, l’altra lezione da tenere a mente è quella di non rimanere mai fermi, ma di danzare nello spazio (2D) per evitare la pioggia disordinata di proiettili.