Con qualche anno di ritardo arriva anche sull’ammiraglia Nintendo lo shooter in terza persona della startup videoludica Gunfire Games
Se siete alla ricerca di un soulslike ma siete anche stanchi e stufi delle solite ambientazioni in cappa e spada dalle tinte fantasy, Remnant From the Ashes probabilmente è il titolo che fa per voi.
Remnant From the Ashes: non sprecate proiettili
Uscito in origine su PC nell’agosto del 2019 per poi approdare su PlayStation 4 e Xbox One, Remnant From the Ashes non ha goduto del successo che avrebbe probabilmente meritato e difficilmente l’arrivo tardivo (lo scorso 8 dicembre è stato annunciato il secondo capitolo), sulla peculiare console Nintendo, cambierà la situazione. Ma è comunque una buona notizia per l’utenza di Switch, dato che il titolo dei ragazzi di Gunfire Games (già responsabili del buon Darksiders III, qui la recensione) è davvero ben fatto.
Come si anticipava, questo shooter in terza persona è un vero e proprio Dark Souls con pistole: si muore insomma di continuo, soverchiati dai nemici, straziati da qualche mini boss apparso proceduralmente o crivellati dai colpi di qualche avversario base, che sarà comunque molto più resistente di noi, soprattutto a inizio avventura, quando non avremo messo le mani su un numero sufficiente di materie prime per aggiornare l’equipaggiamento.
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Inutile caricare gli avversari a testa bassa: la mischia in un gioco tosto e perfido come Remnant From the Ashes è da evitare, nonostante come nel vecchio Quake si disponga di un’ascia per quando le cose si metteranno realmente male e non si avranno più proiettili: ma è più uno sfottò degli sviluppatori del gioco che non una reale possibilità di salvezza.
Una volta scelta la propria classe (tra il Cacciatore, che predilige combattimenti sulla lunga distanza, l’Ex accolito, immancabile personaggio mediano e l’Attaccabrighe che di contro preferisce il faccia a faccia coi tremendi cattivoni che lo attendono), ci si avventura, possibilmente con altri due amici, in livelli generati proceduralmente con la consapevolezza che la sola possibilità per sopravvivere è fare fuori un mostro alla volta, tendendo imboscate, isolando dal resto del gruppo prima quelli più deboli o in grado di evocarne altri.
La strategia migliore, che vi verrà inculcata fin dal difficilissimo tutorial, è sparare solo quando si ha la certezza di colpire e poi schivare, facendo strafe attorno al nemico e tenendo sempre un occhio alla barra della stamina, che si svuota fin troppo in fretta. Nelle partite coop naturalmente è un po’ più facile avere la meglio almeno sui nemici singoli, ma come vedrete le schermate che decreteranno una atroce dipartita si susseguiranno a prescindere.