Pronti ad arruolarvi tra le file della Brigata del Falco Cinereo?
Ci sono senz’altro sapori provenienti da Fire Emblem, ingredienti da XCOM e echi lontani da Tactics Ogre in questo strategico sviluppato da Adglobe ed edito da Binary Haze Interactive, che poi fonde tutto con una atmosfera fantasy e un character design che a più riprese rinviano alla Terra di Mezzo così come se l’era immaginata Peter Jackson (gli orchi, in particolare, sono davvero quelli). Insomma, ecco cosa ci riserva Redemption Reapers.
Redemption Reapers, la recensione
Redemption Reapers è uno strategico duro e puro, senza fronzoli. Ci sono giusto delle sequenze introduttive e la trama ha la bontà di spiegarci che noi combattiamo per la Brigata del Falco Cinereo, una armata scalcagnata di cinque mercenari noti anche come gli Infedeli Mietitori che hanno appena accettato la missione di fermare i Mort, gli orchi jacksoniani di cui sopra, che sciamando come locuste stanno spargendo ovunque morte e distruzione.
Scordatevi però le linee testuali di Fire Embelm (a proposito, letta la recensione di Fire Emblem Engage?) perché da questo punto di vista l’opera nipponica è incredibilmente scarna, buttandovi nel cuore dell’azione senza troppe cerimonie.
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Del resto è un titolo che si caratterizza per una difficoltà tipicamente vecchio stampo, con livelli da fare e rifare a ripetizione, quindi tutto il resto può passare in secondo piano, per darvi modo di concentrarvi sul gameplay, che vede ciascuno dei cinque eroi di Redemption Reapers da dislocare lungo le immancabili scacchiere e avere a disposizione una manciata di punti azione per attaccare, difendersi o usare mosse speciali che proteggono sé stessi o i compagni di squadra: a ogni attacco corrisponde quasi sempre un contrattacco. Ogni personaggio, poi, ha a disposizione un item con cui curarsi, che è possibile ricaricare in alcuni punti specifici della mappa a patto di essere disposti a limitare i propri movimenti per un turno (girovagare consente comunque di rivenire armi e accessori).
Se un nemico si trova nel raggio di azione di più personaggi, partirà un quick time event tramite il quale gli alleati potranno mandare a segno colpi aggiuntivi da concatenare tra loro per saccagnare il tarpano: in questo modo schierare le truppe con intelligenza lungo le caselle adatte permette di godere di combo aggiuntive, stando però al contempo attenti a non finire in zone dello scenario già presidiate o che mettano in difficoltà i propri personaggi. Le regole insomma fanno il loro lavoro, decisamente più caotica, invece, la leggibilità delle mappe, specie su Switch quando si gioca in mobilità, a causa sia della palette eccessivamente scura, sia del sovrapporsi delle varie pedine. Insomma, abbiamo per le mani un titolo che forse non sarà memorabile ma che ha giocabilità da vendere.