Siamo di nuovo negli anni 80? Vediamo come se l’è cavata il DLC Mr. X Nightmare
Quando chi scrive questa recensione era piccino picciò, i titoli che andavano per la maggiore erano i cosiddetti picchiaduro a scorrimento: praticamente estinti al giorno d’oggi, sopravvivono nel qui presente Streets of Rage 4. Uscito ventisei (ripeto: ventisei) anni dopo il terzo episodio, il titolo sviluppato da Lizardcube, Guard Crush Games e Dotemu per conto, ovviamente, di Sega, finge che nulla sia cambiato, che gli anni ’80 non siano mai finiti e che le strade newyorkesi siano ancora pericolose come prima dell’insediamento di Rudy Giuliani e del famoso “pugno di ferro” grazie al quale ripulì interi quartieri, un tempo pericolosissimi.
Tra una scazzottata e l’altra, la recensione di Streets of Rage 4
Non è facile spiegare cosa sia un picchiaduro a scorrimento a chi oggi ha meno di trent’anni, visto che probabilmente non ne avrà mai visto uno. Gli stessi picchiaduro tout court, come Mortal Kombat e Street Fighter, per quanto ancora in piedi non godono più dell’allure di un tempo. Prendete appunto un picchiaduro, togliete la canonica arena in cui si svolgono i combattimenti e sostituitela con un intero livello da attraversare, invaso da nemici che sciameranno di continuo dai bordi dello schermo. Ecco spiegato il picchiaduro a scorrimento.
Tutto qui? Tutto qui (all’epoca, ci si divertiva davvero con poco). E infatti per aumentare la longevità questi titoli prevedevano di solito la possibilità di cooperare con un amico (ovviamente Streets of Rage 4 la prevede, anche online): opzione, questa, che se da un lato abbassava forse la sfida, dall’altro aumentava innegabilmente il divertimento, soprattutto quando era presente il fuoco amico (spesso involontario, come fare esplodere un bidone pieno di carburante mentre ci passava accanto il proprio compagno di risse).
Streets of Rage 4, oggetto dell’odierna recensione, recupera tutto questo dal dimenticatoio, lo spolvera, lo imbellettisce con una buona dose di trucco e ce lo manda sulle nostre TV ultra HD. Il risultato è straniante, perché di colpo sembriamo nuovamente negli anni ’80: i personaggi stessi, perfino quelli nuovi, sembrano tratti di peso dai videogame dell’epoca, così come le ambientazioni e le situazioni di gioco.
Ma siamo di fronte a un titolo davvero nuovo, nonostante a volte sia il primo a scherzare su sulla sua… ehm… anzianità di servizio, riproponendo livelli con la grafica pixellata simile a quella dei cabinati. Perciò, come ogni titolo moderno, Streets of Rage 4 propone anche gli immancabili DLC. Mr. X Nightmare oltre ad aggiungere tre nuovi personaggi e una modalità Endurance, vi permetterà di prolungare di qualche ora le vostre scazzottate nelle malfamate strade cariche di rabbia.
Insomma, abbiamo iniziato questa recensione di Streets of Rage 4 e del DLC Mr. X Nightmare piuttosto scettici e titubanti, convinti che si trattasse dell’ennesima operazione nostalgia utile solo a dimostrare quanto siano invecchiati male generi che andavano per la maggiore tre decadi fa. Non è così, perché sebbene quell’epoca sia definitivamente passata (Streets of Rage 4 lo sa bene e infatti non prova a innovare, limitandosi all’autoglorificazione), il genere ha ancora qualcosa da dire. E i giocatori più anziani quasi certamente avranno voglia di ascoltare.