GrizzlyGames, un giovanissimo team composto da 3 sviluppatori indipendenti, ci porta a colonizzare… l’oceano?!
Sono sempre più numerosi i videogiochi che ci spediscono su un’isoletta sperduta in mezzo al mare, chiedendoci di sfruttarla come piattaforma per la costruzione di una civiltà prospera e fiorente. Da circa due anni i piciisti possono trascorrere il proprio tempo libero con ISLANDERS, la cui Console Edition appena debuttata su Nintendo Switch (e a breve arriverà anche sulle altre console Sony e Microsoft) certifica il successo del gioco sviluppato dai tre ragazzi che animano la neonata startup innovativa GrizzlyGames.
ISLANDERS: Console Edition, non chiamatelo Sim City
Partiamo da una pregiudiziale da sbrogliare subito, visto che il video e le schermate proposte di seguito potrebbero indurre più di un lettore in errore: ISLANDERS: Console Edition non è un city builder in piena regola. Insomma, non è un Sim City. È semmai un rompicapo innestato in un city builder.
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Spieghiamo meglio il concetto: ogni livello sarà rappresentato da un’isoletta di dimensioni variabili. A voi il compito di riempirla di strutture così da trasformarla in uno scoglio potenzialmente abitabile. Questo non significa, però, che potrete costruire a casaccio: avrete tot punti da spendere nelle infrastrutture e se non disporrete bene gli edifici, non ne guadagnerete altri, incappando nel game over.
Cosa significa “costruire bene”? Significa che ogni tipologia di abitazione, infrastruttura, industria, struttura ricettiva, ha un suo habitat prediletto. Le fabbriche non vanno attaccate agli edifici, le segherie vanno disposte nelle prossimità di un bosco. Due segherie disposte in adiacenza entreranno presto in conflitto. Un resort andrà piazzato nel bel mezzo della natura, mentre il luna park a pochi passi dalla cittadina. Riempire un promontorio roccioso di fattorie e campi coltivati potrebbe non essere una buona idea…
Sembrano ovvietà, ma di fatto ciascun livello di ISLANDERS: Console Edition è una sorta di Tetris, in cui dovrete combinare le varie infrastrutture perché non sorgano contrasti ma solo proficue sinergie. Se lavorerete bene guadagnerete i punti necessari a sbloccare altre abitazioni e potrete continuare la partita fino alla fine del livello, così da passare all’isolotto successivo (che proporrà sfide diverse, date dalla morfologia e dall’ambientazione: potrebbe perfino esservi richiesto di costruire città galleggianti), viceversa game over.
Tutto qui? Tutto qui. Perché non sarà possibile godere delle proprie creazioni, contribuendo al loro sviluppo una volta ultimata la cittadina, così come non sarà necessario provvedere al mantenimento delle infrastrutture e alla loro manutenzione, come in un Sim City, appunto. L’obiettivo ludico di ISLANDERS: Console Edition viene raggiunto comprendendo quali edifici si adattino meglio a quel tipo di isoletta, dove piazzarli perché non si creino pericolosi cortocircuiti con altre strutture dirimpettaie, dopodiché si passerà oltre. Per questo motivo, sebbene il gioco sia nato su PC, si sposa alla perfezione con la filosofia portatile di Nintendo Switch e può essere mordicchiato in brevi partite da una decina di minuti, magari sotto l’ombrellone.