Dall’Estonia un indie senza troppe pretese, ma con il giusto spirito retro
Il genere è di quelli storici: gli sparatutto spaziali occupano una posizione di rilievo nei ricordi dell’infanzia e giovinezza di molti gamer (dipende da quante primavere avete sulle spalle). Ma vivere di nostalgia non significa confinarsi ai titoli di un tempo: grazie infatti all’impegno delle software house indie capitano occasioni da non lasciarsi scappare. Vuoi perché sono convenienti per il portafoglio, vuoi perché le navicelle solitarie chiamate a combattere invasioni aliene e flotte nemiche sono un sempreverde del gaming. Razerwire: Nanowars, disponibile su Nintendo Switch e sviluppato da Hammer&Ravens di stanza a Tallin (Estonia), è un titolo divertente che ci fa salire a bordo di una navicella. L’obiettivo è salire di score, quanto più possibile. Missione dopo missione.
Leggi anche: Subdivision Infinity DX, polvere di stelle
Razerwire: Nanowars ha un gameplay immediato da comprendere. La nostra navicella, fissa a metà schermata sul lato sinistro, deve fronteggiare i nemici che arrivano da qualsiasi direzione, a volte lenti altre invece molto veloci. La nostra bocca di fuoco ha una particolarità: invece di sparare proiettili ci consente di proiettare nello spazio un raggio laser in grado letteralmente di spazzare via ogni nemico con una semplice passata di straccio spaziale. Come se ci trovassimo su una pista nera da appiattire. Ma non vi sembra troppo facile? Tranquilli, la software house che ha sviluppato un titolo senza troppe ambizioni, ma con il genuino desiderio di ricordare i bei tempi andati, ci mette il bastone tra le ruote aumentando le ondate di volta in volta. Impossibile sopravvivere alla lunga.
I nemici aumentano e al nostro raggio laser capiteranno piccoli guasti che ne inficeranno la potenza. Al termine di ogni sessione possiamo comunque potenziarci nel negozio e ripetere da dove avevamo cominciato. A livello grafico Razerwire: Nanowars si richiama al retro gaming, ma è andato ben oltre il compitino. I colori delle navicelle nemiche, molto differenti tra loro, hanno sfumature notevoli e l’atmosfera da guerra dei mondi con sfondi fluorescenti è più che azzeccata. Infine citiamo l’audio, con una colonna sonora che avrebbe rimbombato più che dignitosamente anche nelle sale giochi.