Si chiama Plurali Maschili, è un festival originale e questa estate a Bologna punta a raccogliere un pubblico che, prevedibilmente a maggioranza maschile, voglia capire come l’essere uomini influenzi in questo periodo storico l’essere persona. Alle Serre dei Giardini Margherita, tra l’11 e il 14 luglio, presentazioni di libri, workshop, incontri, talk tematici si alterneranno a musica e dj set per guardare alle questioni di genere finalmente dal punto di vista maschile. «Insieme a molte e molti ospiti tra mondo accademico, social media e associazioni di settore, parleremo di corpo, cura, intersezionalità maschile, sessualità, cultura aziendale e molto altro. Tratteremo anche il tema della violenza», spiega Claudio Nader, mente dell’evento, che nasce dalla collaborazione tra Osservatorio Maschile 2023-2053 e Kilowatt.
Osservatorio Maschile 2023-2053 è proprio una creatura di Nader, che è esperto in comunicazione, docente alla Bologna Business School e che si è avvicinato ai temi di genere a partire da una ricerca personale. «Ero alla ricerca di parole che mi aiutassero a capirmi come uomo: mi sentivo alleato delle donne e delle battaglie femministe, ma continuavo a vedermi da fuori, dall’esterno, come essere che impattava su qualcun altro essere e con una profonda opacità verso se stesso. Sono entrato in contatto con i Men’s Studies e i Masculinity Studies: lì ho trovato le parole, lì si è acceso tutto, da lì ho costruito il percorso di una personale evoluzione dentro il genere che mi ha condotto verso un’esistenza più chiara e appagante», racconta Nader, che ha approfondito a lungo questi studi interdisciplinari che, intrecciando sociologia, psicologia, filosofia, antropologia, economia, soprattutto in area anglosassone indagano come gli schemi di genere influenzano la vita sociale, lavorativa, relazionale e, naturalmente, personale degli uomini. «A quel punto non mi sono più sentito solo un alleato delle battaglie di altre persone: mi sono sentito un maschio che, in prima persona, aveva voglia e bisogno di fare evolvere il suo rapporto con la cultura maschile e aveva incontrato un terreno fertilissimo. Mi ha cambiato la vita».
Cos’è l’Osservatorio Maschile 2023-2053
L’Osservatorio Maschile 2023-2053 è stato generato, racconta Nader, per essere un contenitore facilmente riconoscibile che produca ricerca e cultura sul maschile, con la speranza di riuscire nell’intento e, dunque, di farlo diventare inutile nel giro di trent’anni, come indica il nome. «Vogliamo passare dall’esperienza individuale a quella di genere, contribuire alla comprensione del genere maschile, che è molto più ricco, sfaccettato, variegato di quanto persino noi stessi ci raccontiamo. E attraversare dimensioni che finora sono state appena sfiorate: vedi la cura di sé come espressione della salute dell’organismo, la salute mentale, la paternità. In quest’ultima dimensione gli uomini stanno sperimentando un cambiamento enorme. Tanti uomini hanno un’esperienza di paternità completamente diversa da quella che hanno vissuto con i loro padri, molto più attenta, più affettiva, più fisica. Si tratta a tutti gli effetti di una nuova ondata, e va riconosciuta: purtroppo, stereotipi decisamente radicati impediscono a molti uomini e donne di riconoscere l’essere padre nel modo in cui tanti uomini oggi fanno i papà, e una delle conseguenze è l’essere chiamati mammi anziché padri. Nel festival Plurali Maschili indagheremo anche questi nuovi aspetti».