L’opera prima di uno sviluppatore indipendente. Che richiama i titoli di un tempo
Sei livelli non sono tanti, ma trattandosi di un indie siamo abituati ad andare oltre le prime informazioni su un videogioco appena arrivato sul mercato console. Queeny Army, opera prima dello sviluppatore Aldelink Heilander Sanders e pubblicato da Eastasiasoft, è disponibile anche su Nintendo Switch dove abbiamo testato un platform in cui la trama non appare delle più originali. Addirittura su Twitter alcuni gamer hanno inarcato il sopracciglio di fronte a certe scene iniziali che sanno molto di cliché, con ragazze indifese messe alle strette da terribili poliziotti. La classica dinamica donzella in diffiicoltà. Quel che possiamo dire però è che senz’altro Queeny Army ha le ragazze come protagoniste, eroine di sessioni a scorrimento orizzontale in pieno stile retro. Andiamo a scoprire di più in questa recensione.
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I sei livelli che attraversiamo sembrerebbero poca cosa, perfino per un indie. Ma con 12 protagoniste, ciascuna con armi e caratteristiche uniche, possiamo spingerci a parlare di un certo tipo di longevità. La storia viene introdotta velocemente con vignette e veloci dialoghi tra i buoni (noi) e i cattivi. Prima di dare il via al combattimento dobbiamo scegliere quale delle tante eroine impersonare. A livello grafico abbiamo apprezzato una certa caratterizzazione, anche se non ci sono troppe specifiche che vengono suggerite come il tipo di arma in dotazione e le abilità da sfoggiare sul campo. Tutto sarà una scoperta.
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Il combat system è immediato e ricorda molto da vicino le meccaniche dei titoli di almeno 30 anni fa. Tra gli aspetti più sfidanti citiamo la velocità dei movimenti di tutti, nemici compresi. Perfino la gravità pare schiacciarti molto più velocemente a terra e questo comporta seri problemi soprattutto quando dobbiamo saltare su piattaforme volanti, evitando di cadere in un dirupo. La mappa è comunque piena di checkpoint, con barili da distruggere per ritrovarvi munizioni, armi e vita preziosa.
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In Queeny Army non è sempre facile sparare in diagonale. Ce ne siamo resi conto quando abbiamo dovuto attendere di trovarci al di sotto di un drone prima di aprire il fuoco. D’altra parte le varie modalità di difficoltà propongono una sfida ai gamer più competitivi. In buona sostanza, il videogioco non è privo di difetti, ma vale l’acquisto per chi è in cerca di titoli indipendenti e non vuole ancora saperne di abbandonare il genere di un tempo.