Anche se il capitolo è chiuso, un fenomeno come quello di Top Gear non può cessare di interessare il pubblico. Soprattutto per quanto riguarda curiosità e misteri, come quello riguardante il terzo The Stig, risolto di recente grazie a Jeremy Clarkson.
In un’intervista uno dei tre conduttori dello show, James May, ha risposto alla domanda rispetto a quanto di ogni episodio fosse sceneggiato e quanto invece frutto di improvvisazione, proprio perché non previsto. «Il modo in cui l’ho sempre raccontato è che è vero, ma non reale – ha raccontato May -. Per uno speciale giravamo due o tre settimane, anche se lo show durava un’ora e mezza: è una genuina rappresentazione degli eventi. Iniziavamo da uno schema, con alcuni punti da toccare. Credevamo di sapere come le cose sarebbero andate. Direi che il 20% di Top Gear è sceneggiato, l’80% è di fatto quel che è successo e la nostra reazione spontanea».
Perché Top Gear è stato un fenomeno mondiale?
Top Gear è stato lanciato nel 1977 come un programma della BBC dedicato al mondo delle automobili. Inizialmente si concentrava su test di veicoli e consigli pratici per i guidatori. Tuttavia è con l’arrivo di Jeremy Clarkson che lo show ha subìto un notevole cambiamento in termini di tono e approccio, diventando molto più divertente e irriverente.
Dopo una pausa, nel 2002 lo show è stato rinnovato con Clarkson, Richard Hammond e James May come presentatori. Questo trio ha portato un mix di umorismo, avventure stravaganti e test estremi di auto, rendendo lo show un fenomeno mondiale. Tra le caratteristiche principali della nuova versione c’erano le sfide epiche, come i viaggi in posti remoti e l’introduzione del misterioso pilota The Stig.
Top Gear non è stato soltanto uno show per appassionati di auto: è riuscito ad attrarre un pubblico molto più ampio grazie ai suoi elementi di intrattenimento e alle dinamiche comiche tra i presentatori. Con oltre 350 milioni di spettatori in tutto il mondo, è stato uno dei programmi più visti nella storia della televisione.