La versione giapponese del nostro strip poker?
I ragazzi della software house nipponica Zoo Games si sono furbescamente inventati una serie che recupera giochi da tavolo e rompicapo vecchi come il mondo ai quali hanno aggiunto la particolarità di includere i disegni, stile manga, di ragazze bellissime e tavole con situazioni ammiccanti. Inutile dire che queste versioni birichine dei solitari tradizionali hanno finito per spopolare su tutte le piattaforme su cui siano atterrate. Ora è il turno di Pretty Girls Rivers, appena arrivato sull’eShop dei nostri Nintendo Switch…
Pretty Girls Rivers, corteggiare ragazze col Mahjong
Sono sei le ragazze che vi sfideranno e da conquistare in un gioco a tempo a colpi di tessere di Mahjong. Quattro round durante i quali aguzzare la vista e spremere il cervello nel tentativo di ripulire lo schermo dalle carte, accoppiandole tra loro.
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Riuscendoci, si vincono costumi con cui agghindare le sei giovani e giunoniche protagoniste nella sezione “spogliatoio”. Nonostante Pretty Girls Rivers ammicchi, provochi e sia straripante di fan service, non è un titolo con scene di nudo, quindi tranquilli: come molti anime e manga si mantiene su una linea pruriginosa senza mai strafare.
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Quanto fan service c’è in Pretty Girls Rivers?
Semplicemente, Pretty Girls Rivers è la riproposizione virtuale di un classico asiatico: non sarà il primo, né l’ultimo videogame a sfruttare le tessere del Mahjong.
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Magari il pubblico occidentale avrebbe preferito qualcosa di più europeo, con le carte francesi, ma una volta che ci si prende la mano e si riescono a distinguere tessere, talvolta di non facile lettura, ci si diverte anche.