In attesa della premiazione del concorso letterario più importante d’Italia abbiamo intervistato Stefano Petrocchi, direttore della Fondazione Maria e Goffredo Bellonci
In attesa della finale del Premio Strega, il più importante premio letterario italiano – che verrà assegnato questa sera nella tradizionale cornice del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia-, si è svolta, a Palazzo Montecitorio, la cerimonia di premiazione del Premio Strega Giovani, che quest’anno è andato- con 65 preferenze su 385 voti- a Lia Levi con il romanzo Questa sera è già domani.
Giunto alla sua quinta edizione, il Premio Strega Giovani premia il libro più votato – tra i 12 candidati da cui viene scelta la cinquina di finalisti- da una giuria di ragazzi tra i 16 e i 18 anni, in rappresentanza di 55 licei e istituti tecnici in Italia e all’estero (Addis Abeba, Berlino, Bruxelles, Buenos Aires e Parigi).
Storie in cui rispecchiarsi
“In questi cinque anni di storia, i ragazzi chiamati a ricoprire il ruolo di giurati hanno imparato a conoscere il Premio Strega Giovani, e il valore del loro giudizio” spiega a Startupitalia! Stefano Petrocchi, direttore della Fondazione Maria e Goffredo Bellonci, che organizza il Premio Strega.
“Pur ricalcando le orme del Premio degli adulti, infatti, il Premio Strega Giovani ha saputo mettere in luce alcune peculiarità venute fuori dalle scelte dei giovani studenti: i ragazzi, infatti, si appassionano e premiano sempre storie in cui possono rispecchiarsi”. Come quella di Alessandro Rimon, adolescente geniale in una famiglia ebraica di Genova negli anni delle leggi razziali, protagonista e protagonista del romanzo vincitore.
I classici del domani
“Queste storie- a parte il caso unico di Paolo Cognetti con Le otto montagne, che nel 2017 ha vinto entrambe le edizioni del premio- sono sempre molto diverse da quelle che poi vincono il Premio degli adulti” prosegue Petrocchi “E questo perché questi giovani lettori sono già in grado di esprimere gusti e sensibilità ben definiti, stimolati anche dall’incentivo del premio alla migliore recensione tra quelle che gli studenti scrivono per motivare il voto”.
Ed è grazie a queste capacità di critica che, conclude Petrocchi, “crediamo che il Premio Strega Giovani abbia una grande potenzialità nel definire quelle che diventeranno, nel corso degli anni, delle letture scolastiche stabili per la fascia di lettori tra i 16 e i 18 anni”. I classici del domani, libri nati per un pubblico generico in grado di trovare un’accoglienza particolarmente favorevole nei giovani lettori, che si identificano nelle storie narrate.
Il premio Strega
Il Premio Strega viene assegnato per la prima volta il 17 febbraio 1947- a Ennio Flaiano, con il romanzo Tempo di uccidere– e prende il nome dall’omonima azienda produttrice del celebre liquore, di proprietà di uno dei mecenati del Premio, Guido Alberti.
A votarlo, i cosiddetti Amici della domenica, un corpo elettorale di 400 personalità della cultura, dell’arte, del cinema e della politica, che prende il nome dagli intellettuali che, all’inizio del 1944, cominciarono a riunirsi a Roma in casa di Maria e Goffredo Bellonci e che, alla fine della guerra, diedero vita al Premio come contributo alla rinascita culturale italiana.
Da allora, si riuniscono ogni anno per due votazioni- la prima alla metà di giugno, la seconda il primo giovedì di luglio, sempre a Roma- che porteranno alla proclamazione del vincitore. Nel corso degli anni, il Premio Strega è stato assegnato, tra gli altri, a Natalia Ginzburg, Elsa Morante, Primo Levi, Umberto Eco e Niccolò Ammaniti.