L’iniziativa sostiene la ricerca nell’ambito delle scienze naturali, teoriche o applicate, realizzata da scienziati o organizzazioni di ricerca esclusivamente o in prevalenza italiane e statunitensi
Aperte le candidature per partecipare all’edizione 2018 del Premio per la ricerca e la collaborazione scientifica tra Italia e Stati Uniti. L’iniziativa, promossa da Aspen Institute Italia, sosterrà con un premio di 40 mila euro, una ricerca nell’ambito delle scienze naturali, teoriche o applicate, realizzata da scienziati o organizzazioni di ricerca esclusivamente o in prevalenza italiane e statunitensi. Particolare rilevanza potrà essere attribuita a ricerche con un’applicazione diffusa e riconosciuta nell’innovazione di prodotto, di processo o nella fornitura di beni o servizi innovativi. Le ricerche devono essere state realizzate e pubblicate, eventualmente anche in forma di abstract, da una o più riviste scientifiche a partire dal 2014. QUI per candidarsi. Le domande saranno valutate da una giuria composta da Giulio Tremonti, presidente di Aspen Institute Italia, Luciano Maiani, professore emerito di Fisica Teorica presso l’Università Sapienza di Roma e Lucio Stanca, vice presidente di Aspen Institute Italia.
Buchi neri e formazione delle galassie
Il Premio Aspen Institute Italia per la collaborazione e la ricerca scientifica tra Italia e Stati Uniti è nato a dicembre 2015. Nel 2017 ha vinto lo studio sui buchi neri e la formazione delle galassie. Wind from the black hole accretion disk driving a molecular outflow in an active galaxy, il titolo della ricerca. Lo studio ha dimostrato, attraverso l’incrocio dei dati raccolti da due telescopi spaziali, gli effetti dei venti emessi dai buchi neri sulla formazione delle nuove stelle all’interno delle galassie. In particolare, si è provato che l’evoluzione delle galassie può essere guidata dai buchi neri che si trovano al loro centro. La ricerca si inquadra nella storica e consolidata collaborazione fra scienziati italiani ed americani nel campo dell’astronomia a raggi X, avviata da Bruno Rossi e Riccardo Giacconi (Premio Nobel per la fisica nel 2002). Nel 2016 il premio è stato assegnato alla ricerca Spatiotemporal spread of the 2014 outbreak of Ebola virus disease in Liberia, un modello matematico interpretativo della trasmissione del virus Ebola.