Una civiltà in armonia con la natura, due sorelle che si abbracciano in un posto speciale. Poi l’invasione delle macchine
L’incipit di Planet of Lana ci ha ricordato – anche se alla lontana – quello di Prey, l’ultimo film della nota saga Predator disponibile su Disney+. C’è una civiltà in evidente armonia con la natura. Poi, all’improvviso, una minaccia piove dal cielo e sconvolge ogni cosa. Sviluppato dalla software house indie svedese Wishfully con il publisher Thunderful, è un videogioco dal gameplay essenziale, che si appoggia a una narrazione perlopiù visiva, alla scoperta di un mondo sorprendente.
Non ci addenteremo troppo nella trama di Planet of Lana, videogioco disponibile su Xbox e PC. Non ci sono dialoghi, ma nei primi secondi di gioco capiamo da subito che l’intesa è una questione di sguardi. La protagonista è una bambina, si chiama Lana e ha i capelli corvini. I primi minuti passano con un veloce tutorial per imparare come saltare, accucciarsi e aggrapparsi. Lana raggiunge di corsa la sorella maggiore Elo, allontanandosi per un istante dal villaggio sulle palafitte, dove gli abitanti sono impegnati nelle loro quotidiane faccende. Le bambine si abbracciano in un posto speciale, che dà subito l’idea di un qualcosa accaduto nel loro passato.
Poi, però, misteriosi rumori provenienti dal cielo le spaventano. Ha inizio un’invasione di inquietanti robot. Il confronto tra elementi naturali e macchine è spietato e senz’altro non inedito. Planet of Lana ci ha ricordato un altro videogioco che preferisce raccontare una storia invece che impegnare il gamer in meccaniche eccessive: Little Orpheus, con il suo viaggio di un astronauta russo, è un’altra esperienza che val la pena vivere.
Capiterà spesso in Planet of Lana che il vostro sguardo si sposti dalla bambina ad altri dettagli più notevoli che compariranno sulla schermata. La storia scorre senza soluzione di continuità alla sinistra o alla destra dello schermo, allargando o restringendo lo zoom nei momenti più sensati.
A livello grafico Planet of Lana è un videogioco fluido, che rende l’idea della gracilità della protagonista. Quando atterra sul terreno lo fa come una bambina, quasi inciampando ma subito rimettendosi in piedi. Altri dettagli vi faranno capire quanto gli sviluppatori hanno lavorato sulla caratterizzazione dell’avatar e sulle ambientazioni (in alcuni casi davvero meravigliose). Come puzzle game, il titolo vi metterà di fronte ad enigmi ambientali, da risolvere da soli oppure sfruttando l’aiuto di una curiosa creatura.
Bellissimo infine l’accompagnamento musicale di Planet of Lana. Non c’è mai la sensazione che funga da riempitivo per colmare l’assenza dei dialoghi. Come abbiamo già detto, il videogioco sa comunicare col linguaggio non verbale, trasmettendo emozioni come felicità e paura.