State preparando le valigie e siete alla ricerca del videogioco ideale da portarvi in vacanza? Probabilmente lo avete appena trovato…
Le trame dei vari Pikmin sono un po’ come quelle della saga cinematografica di Jurassic Park: uno mentre guarda il film si domanda “ma come fanno a non capire che pure questa volta andrà tutto storto?”. Ecco, lo strategico in tempo reale di Nintendo poggia sulle medesime, cicliche, premesse: col capitano Olimar destinato a finire disperso per l’ennesima volta su qualche pianeta alieno e l’immancabile squadra di soccorso che si mette sulle sue tracce. In Pikmin 4 però anche i soccorsi si perdono e starà dunque a noi recuperarli…
Per fortuna ci stanno i Pikmin (4)
In teoria non dovrebbe essere difficile rinvenire i dispersi, visto l’alto numero di relitti spaziali cozzati qua e là sulla superficie del mondo alieno. In teoria, perché nella realtà dei fatti di mezzo ci si piazzano tantissimi, deliziosi, livelli, che costituiscono al solito l’ossatura di Pikmin 4.
Le regole, rispetto agli altri episodi (qui la recensione di Pikmin e Pikmin 2 per Nintendo Switch), non sono mutate di una virgola, anzi semmai si sono un pochino ingentilite anche grazie alla presenza di Occin, un utilissimo cagnolone che potrà aiutare le nostre fide creaturine a metà strada tra le formiche, i Pokémon, i Lemmings (quelli del videogioco della DMA Design) e vegetali a superare alcuni ostacoli ambientali, trasportandole sul proprio dorso.
L’introduzione di Occin, che diventerà sempre più bravo a mano a mano che recupererete nuovi naufraghi, sulle prime sembra rompere il gioco, travolgendo diverse regole che imponevano al giocatore di ponderare bene le proprie mosse, suddividendo i Pikmin per colore (ogni tipo ha infatti abilità uniche) a seconda del bisogno (nelle aree palustri ci si faceva seguire dagli esemplari blu, i soli in grado di nuotare nel tentativo di aprire un percorso terrestre pure agli altri).
Non temete. Il level design è ancora una volta strepitoso, con livelli che si rivelano via via più grandi ma una struttura tale da ricamarci all’interno diverse scorciatoie utili anche a tornare al campo base (per fortuna si può anche spostare la propria navicella in punti prestabiliti della mappa) prima del tramonto del sole. E qui abbiamo l’altra grande novità di Pikmin 4: la possibilità di prendere parte a side-quest notturne.
Chi ha giocato agli altri episodi saprà che nottetempo i Pikmin non ne vogliono sapere di lavorare (giustamente: già così siamo ai limiti del caporalato) ma soprattutto che i mostri sono più voraci che mai. Ecco, in Pikmin 4, grazie a nuovi soldatini iridescenti sarà possibile prendere parte a vere e proprie missioni da tower defense. In più, il sottosuolo pullula di cave: dungeon su più livelli zeppi di enigmi nei quali non avremo le cipolle dalla nostra, ma potremo contare su altri compagni.
Il risultato è un quarto episodio fedele alla saga ma al tempo stesso diverso dai capitoli che lo hanno preceduto. Tecnicamente delizioso (le cave in realtà avrebbero potuto essere un po’ più particolareggiate), ha dalla sua un aspetto grafico zuccherino e componimenti musicali bucolici. La presenza di un campo base in cui addestrare Occin e scambiare gli oggetti recuperati qua e là con nuovi strumenti conferisce allo strategico Nintendo un inedito spessore. Ecco il titolo da portarvi al mare. O in montagna.