La startup austriaca Moon Studios di Gennadiy Korol (ex membro di Animation Lab) e Thomas Mahler (ex Blizzard Entertainment), al suo secondo titolo, ci regala un altro indimenticabile capolavoro
Per chi ha un Nintendo Switch, Ori and the Will of the Wisps sarà davvero la più bella favola di Natale. Sicuramente, è già senz’altro il più bel regalo di Natale che potessero farci gli sviluppatori, considerato che le probabilità di un porting erano davvero scarse (loro stessi lo avevano escluso categoricamente). Inoltre, non possiamo negare che l’ibrida giapponese è la console meno potente attualmente disponibile sul mercato, perciò la conversione poteva riservare brutte sorprese. Ma così non è stato e tutti ora potranno godere di questa bellissima fiaba di Natale.
Più che un videogame, Ori and the Will of the Wisps è un acquerello che ha preso vita. Il comparto artistico del titolo sviluppato con amorevole cura – e con altrettanta cura riproposto ora su Switch – dal team Moon Studios, alla sua seconda esperienza dopo l’ottimo Ori and the Blind Forest (uscito nel 2015 su Xbox One e PC e successivamente convertito per materializzarsi al meglio su Nintendo Switch) è semplicemente sbaloritivo. Con questo seguito il copione della startup austriaca di Gennadiy Korol e Thomas Mahler si ripete: il gioco è uscito a marzo 2020 su sistemi Microsoft e poi, saltando a piè pari la console Sony, è nuovamente atterrato su Switch, peraltro tramite una Mini Direct a sorpresa.
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Ma il canovaccio si ripete, per fortuna, anche e soprattutto sul fronte della qualità del gioco. Al pari di Ori and the Blind Forest, Ori and the Will of the Wisps è un titolo capace di meravigliare. Di più: di slogarvi la mandibola dallo stupore, forte di una commistione di colori che non ha eguali, di una delicatezza nel tratto artistico che pensavamo propria solo dei film Disney e di animazioni che in più di una occasione vi spingeranno a chiedervi se quanto avete davanti agli occhi sia un videogame o un film in computer grafica.
In realtà, avrete ben poco tempo per perdervi nei dettagli degli scenari acquerellati, perché Ori and the Will of the Wisps è un platform adrenalinico anche piuttosto cattivello che effettua riuscite incursioni nel genere dei Metroidvania. Il nostro Ori si muove ancora una volta come un ninja, è in grado di saettare da una parte all’altra dello schermo mollando arpate fatali a chiunque lo ostacoli, ma nonostante le sue indubbie capacità offensive e difensive, il più delle volte i nemici sapranno sopraffarlo e, in diverse occasioni, bisognerà darsela a gambe da avversari assai più forti e imponenti.
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Molto apprezzata la novità di legare la crescita del piccolo e setoso protagonista all’esplorazione del gioco: sparito l’albero dei talenti in cui investire punti esperienza, le nuove abilità possono essere sbloccate solo recuperando manufatti dai punti più reconditi degli scenari. In questo modo si premia la curiosità – e talvolta il coraggio – dei giocatori più avventurosi. Tuttavia, al pari del predecessore, anche questo nuovo capitolo presenta diversi passaggi a dir poco sadici, quindi, nonostante i checkpoint non manchino, possiamo capire se i più, tra voi, decideranno di propendere per la via più corta. Totalmente nuovo, infine, il sistema di combattimento, che ora si basa su vere e proprie armi a disposizione della nostra creaturina.
Nella nostra prova abbiamo fatto andare contemporaneamente la versione Xbox One e quella per Switch di Ori and the Will of the Wisps e siamo arrivati alla conclusione che, su console Nintendo, a fronte di una minor pulizia dell’immagine e di qualche dettaglio in meno nei fondali più complessi, il porting lascia davvero di stucco. Soprattutto perché non vengono mai sacrificati i 60fps di aggiornamento delle immagini. Inalterata pure la bellezza dell’impianto audio, con musiche liriche capaci di farvi venire i brividi lungo la schiena. Per goderle al meglio, così come per godere appieno della grafica, per una volta vi consigliamo di giocare con la vostra Switch in casa e non all’aperto, collegati a un televisore full HD e a un buon impianto sorround. Non ve ne pentirete.
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