Dal Brasile un indie che ci scaraventa su un pianeta sconosciuto
Sul nostro magazine i survival hanno sempre trovato degno spazio, soprattutto quando si è trattato di prodotti indie. Per questa recensione vogliamo portare alla vostra attenzione un videogioco sviluppato dalla software house brasiliana Behemutt, composta da soltanto due sviluppatori. Nova Lands, disponibile su Steam, ci scaraventa letteralmente in un pianeta sconosciuto, costringendoci a prendere le misure tra tantissimi isolotti dove reperire risorse preziose per sopravvivere e rafforzarci.
Il nostro protagonista è un avatar di cui sappiamo davvero poco. Nova Lands non è un videogioco dalla lore così ramificata e si concentra soprattutto su un gameplay giocoforza schematico come in tutti i survival. Pietre, legna e minerali sono alcune delle risorse da raccogliere per costruire impianti e luoghi di riparo, trasformando ogni isola in un vero e proprio laboratorio tech a cielo aperto.
A livello grafico siamo in un titolo 2D, col sopravvissuto che saltella tra un isolotto e l’altro alla ricerca di risorse, senza mai dimenticarsi la barra dell’ossigeno. Non è tanto la fame a sconsigliare l’esplorazione spensierata, quando il livello di ossigeno che va ricavato dall’acqua (non temete: il pianeta su cui siamo ne è pieno).
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Ad aiutarci ci saranno droni e altri marchingegni tecnologici in grado di sbrigare le faccende per noi, oltre che aumentare la nostra forza in battaglia. Il mondo di Nova Lands è pixeloso, colorato e piacevole soprattutto per gli amanti del retro gaming. Al netto di una evidente ripetitività di fondo sia nelle attività, sia nell’offerta a disposizione sulle isole, questo indie rappresenta un’occasione ghiotta per chi non si è mai cimentato coi survival ed è alla ricerca di un prodotto non eccessivamente sfidante.