La startup innovativa spagnola WildSphere ci regala un videogame dalla resa grafica graffiante che gioca con la gravità
Arriva dalla startup spagnola WildSphere (prima del 2014 era nota come Blue Shadow Games, realtà del 2008) di Irene Guardiola e Miguel Díaz, Naught, un curioso platform in bianco e nero che ben si adatta alle specifiche del Nintendo Switch.
Mal di mare
Infatti, sebbene Naught sia arrivato anche su Steam (PC) e PlayStation 4, vista la sua natura lo vediamo meglio soprattutto su console portatili. Come la Nintendo Switch, appunto. E vi diciamo subito perché. A differenza di tutti gli altri giochi del genere di riferimento e, per la verità, in modo non dissimile da quanto fatto a suo tempo da un vecchissimo – 2005 – titolo Nintendo per GBA che sfruttava l’accelerometro integrato (Yoshi’s Universal Gravitation), in Naught non si controlla direttamente il protagonista (all’apparenza una sorta di micio bipede, in realtà un potente spirito che vuole salvare il mondo dalle tenebre), ma si può agire invece sul mondo che percorre.
Naught è davvero un titolo particolare in cui non si controlla il personaggio in via diretta, ma si ruota l’intero livello
Povero, sballottatissimo, Naught
Occorre ruotare l’ambiente per cambiarne la gravità e permettere al nostro felino, il nerissimo Naught, di uscire incolume da una moltitudine di livelli ricchi di sfide, luoghi nascosti e segreti. Questo fa sì che il personaggio non sia il nostro diretto alter ego ma comunque dipenda interamente da noi: starà infatti alla nostra perizia impiegata per inclinare il suo mondo di gioco, determinare se il felide se finirà su di una piattaforma o in un campo zeppo di spine.
Stilisticamente la produzione spagnola riesce a lasciare spesso a bocca aperta
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Sono oltre 40 i livelli da attraversare, accompagnati dallo Spirito dell’albero, planando da una parte all’altra (ma sarebbe più onesto dire: sballottati qui e là) ed evitando pericoli e i nemici provenienti dalle ombre. Nel mentre, bisognerà anche scoprire luoghi nascosti, raccogliere semi di luce che aiuteranno Naught ad accedere alle aree bloccate e recuperare i frammenti di diamanti che posseggono enormi poteri. Non è facilissimo giocare a Naught. Oltre al sistema di comando assai peculiare da addomesticare, succede non di rado che tutto questo capovolgere l’immagine provochi un po’ di nausea, soprattutto se ci si avventura per i suoi livelli dopo mangiato o quando si è un po’ stanchi.
All’inizio i quadri saranno lineari, ma progredendo col gioco…
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Progredendo con l’avventura, i quadri diverranno veri e propri labirinti che ricordano parecchio quei vecchissimi rompicapo in legno, venduti ancora oggi nelle fiere dell’antiquariato, in cui occorreva fare arrivare a destinazione una biglia in metallo inclinando il piano di gioco studiato per comporre un percorso tortuoso, ricco di insidie (nel passatempo dei nostri nonni erano semplici buche, in Naught sono di varia natura). In compenso, per tutta la durata e fino ai titoli di coda, questo gioco dal sangue spagnolo resta comunque una divertente e rilassante passeggiata, senza toccare mai ritmi particolarmente indiavolati. Un plauso va fatto poi alla scelta stilistica: con solo due colori (il bianco e il nero) e in modo non dissimile da quanto visto recentemente in The Alto Collection, i ragazzi di WildSphere sono infatti riusciti a tratteggiare scenari davvero evocativi.