Food Policy Hot Pot nasce insieme al Comune di Milano per coinvolgere le startup e favorire la lotta allo spreco alimentare di grandi player della distribuzione. In città anche un hub di raccolta e distribuzione e una app, Too Good To Go
Si chiama Food Policy Hot Pot il progetto di Cariplo Factory che lancia un appello alle startup italiane per trovare soluzioni che aiutino a migliorare la qualità degli alimenti, a recuperare le eccedenze alimentari e a garantire la sostenibilità della catena produttiva. Lo faranno accanto ad Autogrill, Carrefour Italia, Coop Lombardia e So.Ge.Mi, che durante una prima fase progettuale sono stati individuati come i quattro grandi player dell’iniziativa che punta a stimolare la collaborazione tra grandi aziende, startup e PMI.
Ora si apre la call per le startup che vogliono contribuire con progetti capaci di seguire questa linea, già tracciata dal Comune di Milano e da Fondazione Cariplo nel 2014 con la sottoscrizione di un Protocollo di Intesa e con Food Policy, per rendere maggiormente sostenibile, inclusivo, equo ed attrattivo il sistema alimentare della città, attivando anche un dialogo internazionale.
Sono tre le aree di interesse su cui si focalizzerà la call, che rimarrà aperta fino al 22 ottobre. Dopo la selezione le startup potranno incontrare i corporate in occasione del Matchmaking Day, il 17 dicembre, e avviare con loro progetti di co-sviluppo su case study più specifici.
- Quality Check and Traceability: soluzioni che abilitano il controllo della qualità di cibo o materie prime, soluzioni che migliorano la tracciabilità del cibo lungo l’intera catena del valore, e soluzioni che abilitano o garantiscono la sicurezza alimentare (igiene, allergie, altre certificazioni);
- Food Waste Reduction and Food Recovery: soluzioni che aiutano o migliorano il recupero delle eccedenze alimentari (anche attraverso la donazione o la commercializzazione dei prodotti in scadenza), soluzioni che abilitano nuove modalità di riciclo, di riuso o di trasformazione di possibili scarti alimentari (es: pane, caffè, arance, fresco alimentare);
- Sustainable Food Chain: soluzioni che migliorano il rapporto con i fornitori di materie prime (e.g. miglioramento assessment dei fornitori, supporto al green procurement), soluzioni che abilitano la sostenibilità dei fornitori in ambito agri-tech (e.g. precision farming), e soluzioni che abilitano la sostenibilità dei fornitori in ambito logistico.
“Siamo felici di contribuire all’attuazione della Food Policy di Milano, dando concretezza e sostanza a una tematica centrale per il futuro delle città, che sia in linea con i valori della sostenibilità e con i bisogni della comunità, secondo l’approccio inclusivo e aperto proprio della ricerca e dell’innovazione responsabile”, ha dichiarato Carlo Mango, Consigliere Delegato di Cariplo Factory.
Le startup interessate dovranno presentare la propria candidatura entro il 22 ottobre attraverso la compilazione del form disponibile sulla pagina del progetto. Per informazioni contattare [email protected]
I progetti contro lo spreco già avviati a Milano
Il Comune di Milano in questi anni ha già affermato il proprio virtuosismo attorno al tema, perché di fatto è la prima città italiana ad adottare una policy legata al cibo ed è entrata a far parte di Circular Economy 100 (CE100), il programma di innovazione pre-competitivo creato dalla Fondazione Ellen MacArthur per facilitare lo sviluppo di progetti di economia circolare. L’obiettivo è quello di abbattere lo spreco alimentare del 50% entro il 2030: la sfida più grande adesso è coinvolgere il mondo delle famiglie (che da sole contribuiscono per oltre il 40% alle eccedenze alimentari) e dei privati, accompagnandoli in un processo virtuoso che metta in discussione processi e abitudini consolidate ma non abbastanza sostenibili. Le eccedenze, se eliminate, permetterebbero anche di risparmiare. Il Comune di Milano e Food Policy Office stimano di riuscire a coinvolgere oltre 10mila aziende private con un impatto sulla cassa comunale di circa 1.8 milioni di euro. In più di 100 mense su 418 è stato avviato un programma di redistribuzione di oltre 140 tonnellate di frutta e pane per la merenda, coinvolgendo 17mila ragazzi di 780 classi, riducendo lo spreco scolastico del 17%. Milano fornisce ogni giorno 85 mila pasti.
A inizio 2019 è stato presentato l’hub antispreco – che si chiama appunto Zerosprechi – del quartiere Isola in via Borsieri nato all’interno di uno spazio pubblico inutilizzato di 75 metri quadri del Municipio 9 per recuperare gli avanzi e ridistribuirli a chi ne ha bisogno. Gestito dal Banco Alimentare della Lombardia, ha l’obiettivo di recuperare circa 70 tonnellate di cibo all’anno ed è nato all’interno del protocollo ZeroSprechi, condiviso nel 2016 tra il Comune di Milano, Assolombarda e Politecnico di Milano. Qui verranno stoccate le eccedenze alimentari degli enti del settore terziario, distribuite poi a organizzazioni benefiche e no-profit. Alle imprese che doneranno cibo, sarà applicato uno sconto del 20% sulla Tari. Hanno già aderito quattro mense aziendali e quindici supermercati (due Coop Lombardia, Il Gigante, quattro Carrefour, cinque Lidl e tre Simply), più quattordici Onlus che si occuperanno di ritirare il cibo e fornirlo a chi ne ha più bisogno.
Informazioni preziose e molti altri esempi di economia circolare sono spiegati qui: http://www.zerosprechi.eu/index.php/buone-pratiche
La Consulta del Cibo della Regione Lombardia ad aprile ha annunciato lo stanziamento di 200 mila euro per le startup che combattono lo spreco. La consulta è composta da 15 membri in rappresentanza delle associazioni di categoria, delle istituzioni, di soggetti privati, del settore no profit e del mondo accademico. È stata inoltre annunciata l’istituzione di un Tavolo con Federdistribuzione e le realtà del privato sociale al fine di facilitare i contatti per distribuire le eccedenze anche a livello territoriale e la convocazione di un momento di lavoro con ANCI per la per la redazione di linee guida per i Comuni lombardi in materia di riduzione delle tariffe rifiuti per chi dona le proprie rimanenze anziché mandarle a rifiuto. Informazioni QUI
Già 80 punti vendita di Milano hanno aderito all’app Too Good To Go, che mette in vendita cibo buono, di qualità e invenduto a un terzo del prezzo di partenza permettendo a tutti di guadagnarci: i negozianti che evitano di buttare cibo ancora buono e lo possono segnalare e vendere e ovviamente i clienti che possono accedere a cibo di qualità spendendo meno. A Milano oltre l’80 per cento delle Magic Box ogni giorno è sold out. Esplorando la mappa si contano Eataly e Carrefour, i ristoranti biologici EXki, panifici e pasticcerie, ristoranti vegetariani, caffè, bakery, bistrò, gastronomie. “Vogliamo combattere l’idea che il cibo invenduto sia di bassa qualità, al contrario: è fresco, genuino e perfettamente commestibile” dicono dallo staff della app nata a Copenaghen nel 2015 riscontrando da subito un grande successo perché basata sulla concretezza delle “Magic Box”, il cui contenuto esatto si scopre al momento del ritiro, che gli utenti possono prenotare e passare a ritirare all’orario indicato. La geolocalizzazione permette di vedere quali sono i posti vicini che mettono in vendita le Magic Box e a quale ora.