Finito l’esperimento, la gratuità sarà estesa a tutti i 450mila cittadini della capitale baltica: “Con bus e tram si esce di più di casa”
Dunque, dopo un periodo di sperimentazione, ci sono arrivati. L’Estonia, Paese già all’avanguardia sotto il profilo della digitalizzazione e della cittadinanza digitale, renderà il trasporto pubblico gratuito per tutti i residenti. Ampliando un progetto di sperimentazione lanciato cinque anni fa a Tallin. I risultati su traffico, inquinamento e incidenti hanno sono stati talmente incoraggianti da spingere allo storico passo sempre rimanendo, per il momento, all’affascinante capitale.
Senza auto si esce di più
Non solo traffico. Il trasporto pubblico, ha spiegato Allan Alaküla, portavoce del comune per la mobilità, ha spiegato che i mezzi pubblici gratuiti spingono a uscire di più, a consumare e a incontrarsi perché rasserenano i cittadini sul problema auto, parcheggi, ingorghi eccetera. Insomma schiodano la gente da casa.
La green card
Dopo un referendum, in cui i 450mila cittadini hanno risposto positivamente, la decisione: le 70 linee di autobus, le cinque di filobus e i quattro tram saranno liberamente accessibili a chi ha la residenza. Per dimostrarlo occorrerà acquistare una carta verde da due euro e portarsi sempre dietro un documento d’identità. I turisti continueranno a pagare il biglietto di due euro a corsa (o i diversi pacchetti disponibili per più tratte o più giorni).
Il primo quinquennio di sperimentazione si è chiuso senza problemi di conti. “Non soltanto abbiamo coperto i costi, ma ci abbiamo guadagnato – ha confermato Alaküla, come riporta la Stampa – abbiamo portato nelle casse del Comune il doppio di quanto abbiamo speso da quanto è stato introdotto il trasporto pubblico. Questo perché molte più persone sono spinte a registrarsi come residenti per usufruire dei mezzi pubblici”. Ogni residente porta nelle casse comunali un migliaio di euro l’anno.
L’Estonia vista dall’Italia
Una scelta che fa impressione, specialmente se vista dall’Italia (basti pensare alle penose condizioni della municipalizzata capitolina Atac, indebitata per 1,3 miliardi di euro, contro la quale Altroconsumo ha da poco lanciato una class action nella quale vuole coinvolgere tutti gli abbonati, sulla privatizzazione del servizio i cittadini romani dovranno votare con un referendum autunnale). Probabilmente complessa da replicare su ampia scala ma che, quantomeno, apre una prospettiva: un altro mo(n)do dei trasporti è possibile.