Un titolo intriso di follia nipponica
Approdato da tempo su PlayStation 4, Megadimension Neptunia VII arriva ora su Nintendo Switch forte di un leggerissimo maquillage grafico ma, soprattutto di un prezzo budget, ulteriormente ribassato in occasione del debutto.
La trama è a dir poco delirante, ma godibile
Le folli storie di Megadimension Neptunia VII
Chiariamo subito una cosa: Megadimension Neptunia VII è fanservice all’ennesima potenza. Strizza cioè l’occhio a chi ama anime e manga e lo fa nel modo più stuzzicante possibile, ovvero concentrandosi sulle rotondità femminili delle protagoniste, vestite – nella miglior tradizione pop del Sol Levante – di abiti succinti e, in alcune scene, di costumini che ben poco lasciano all’animazione.
Nella miglior tradizione dei prodotti nipponici, le eroine appaiono spesso in mise che lasciano poco spazio all’immaginazione
Ma Megadimension Neptunia VII riesce comunque a mettere assieme canovacci e sottotrame di una certa caratura – per carità, nulla di particolarmente elevato -, in grado di tenere il giocatore incollato allo schermo fino ai titoli di coda. Spiace invece osservare ancora una volta una certa povertà visiva per quel che concerne dungeons e personaggi secondari, spia di un titolo sviluppato comunque a risparmio.
A livello di gameplay, siamo di fronte a un JRPG piuttosto classico. Chi ha giocato ad altri capitoli della serie non troverà novità degne di nota: come al solito i combattimenti si svolgono a turni, ma durante il turno nemico le protagoniste possono comunque muoversi almeno finché glielo consentirà una apposita barra. I personaggi possono collegarsi tra loro per sferrare attacchi più potenti, con “Parts Break” è possibile fare a pezzi i nemici per abbassare le loro statistiche e disattivare gli attacchi speciali, mentre “Giant Battles” impone limiti che imporranno al giocatore di variare continuamente strategia, studiando a fondo gli attacchi speciali di ciascun personaggio del party d’eroi. Rispetto all’edizione classica, Megadimension Neptunia VII presenta poi la modalità NEXT, caratterizzata da abilità speciali e da costumi inediti per le eroine.
Anche se tecnicamente siamo di fronte a un titolo piuttosto datato (diciamo che avrebbe potuto girare sulla passata generazione di console, e forse persino su quella prima ancora), il prezzo budget e la simpatia del canovaccio fanno sì che il titolo dei ragazzi di Idea Factory risulti comunque godibile ancora oggi, soprattutto finché resterà scontato.
Chi ama i prodotti nipponici, infarciti di battutine maliziose, separietti demenziali e situazioni surreali (da Ranma 1/2 in poi, insomma), si troverà subito a casa e sarà disposto a passare sopra i tanti limiti tecnici dati dal fatto che, nonostante il titolo sia fresco di debutto su Switch, affondi le proprie radici in una intelaiatura grafica piuttosto datata. Ma che riesce di tanto in tanto a fare ancora bella figura.