Sviluppato da una piccola realtà innovativa di Instanbul, Proud Dinosaurs, è un delizioso platform bidimensionale, in un mondo comunque 3D, farcito da un buon numero di enigmi ambientali
Che Macrotis: A Mother’s Journey: fosse una avventura perfetta per il Nintendo Switch e la sua platea lo avevamo detto subito, quando lo scorso novembre recensimmo la versione PlayStation 4 (il gioco è comunque disponibile anche su Xbox One, Microsoft Windows, Linux, MacOS e Classic Mac OS). Si tratta infatti di un platform dolcissimo e tenerissimo, che ci porterà a esplorare un microcosmo degno dei Pikmin di Shigeru Miyamoto. La batuffolosa protagonista è persino più piccola di una lumaca, ma questo non la dissuaderà certo dall’intraprendere un’avventura zeppa di insidie mortali pur di salvare la propria cucciolata.
Disponibile a breve su Nintendo Switch, Macrotis: A Mother’s Journey narra la vicenda di una mamma topo che ha appena sfornato una deliziosa nidiata. Purtroppo un temporale autunnale gonfia il ruscello che scorre accanto alla loro tana, che esonda portando via i suoi cuccioli. Mamma topo non sa nuotare, una mancanza che si trascinerà dietro lungo tutta l’avventura (e infatti molti enigmi di Macrotis: A Mother’s Journey si basano proprio sulla necessità di tenersi distanti dall’acqua), dunque, a piedi, spaventata, stremata, parte alla ricerca dei suoi topini.
Dove sono il guerriero, il mago e la ladra?
Sviluppato da una piccola startup innovativa di Instanbul, Proud Dinosaurs, Macrotis: A Mother’s Journey è un delizioso platform bidimensionale, in un mondo comunque 3D, farcito da un buon numero di enigmi ambientali, ovvero rompicapo che vi chiederanno di interagire con lo scenario (alzando e abbassando leve, ma pure il livello dell’acqua, distruggendo strutture e via di questo passo) per poter proseguire. Tanto per stile grafico, scorci evocativi, palette cromatica, quanto per gameplay, Macrotis: A Mother’s Journey ci ha ricordato parecchio la bellissima saga di Trine, serie di videogiochi a piattaforme con elementi rompicapo ambientati all’interno di un mondo fantasy – medievaleggiante, sviluppata da un’altra software house indipendente: l’azienda finlandese Frozenbyte.
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Rispetto a Trine, qui non potremo alternarci tra tre personaggi differenti (il mago, il guerriero e l’agile ladra), ma la nostra topolina grazie a un fortuito incontro con un mago – che poi è anche il narratore della storia – riceverà in dono diversi poteri magici che le permetteranno di aumentare il novero di azioni a propria disposizione.
Anche se qua e là la fisica del gioco presta il fianco a piccole critiche e in diverse parti non è subito facile individuare i meccanismi azionabili e i punti sensibili dello scenario a causa dei colori bui e dei tanti particolari su schermo, Macrotis: A Mother’s Journey alterna con furbizia sequenze platform e sessioni con piccoli enigmi, lasciandosi piacevolmente giocare per tutta la durata dell’avventura.
L’aspetto più interessante della produzione turca è senz’altro il comparto grafico, a dir poco delizioso visti i tanti dettagli messi in campo e il modo in cui gioca con gli effetti di illuminazione, regalando davvero l’impressione di essere piccole creaturine in un mondo enorme, vibrante di vita, umido e potenzialmente mortale.
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