Una startup di Tel Aviv che ha già collaborato con 11Sheep per The Office Quest propone un punta e clicca ironico e frizzante, che vi farà venire voglia di “perdervi nel gioco”
Non sappiamo bene il perché, ma le avventure punta e clicca, che parevano destinate a restare confinate negli anni ’90, sono tornate prepotentemente di moda negli ultimi tempi. Basta vedere il clamore suscitato dall’arrivo di Return to Monkey Island per rendersi conto che il genere sta vivendo una seconda, insperata, giovinezza. In particolare, vanno molto forte tra le software house indipendenti che, negli ultimi anni, ci hanno regalato un profluvio di piccole ma brillanti gemme. Nessuna, però, ci aveva fatto ridere tanto quanto Lost in Play…
Perdersi nel gioco di Lost in Play
Sviluppato da Happy Juice Games, startup di Tel Aviv che ha già collaborato con 11Sheep per la realizzazione di un altro punta e clicca, The Office Quest, Lost in Play prende le mosse dalla fantasia di due fratelli, Toto (rigorosamente senza accento, eh) e Gal, alle prese con mille avventure in mondi immaginifici.
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Non sappiamo se quanto si para di fronte ai loro occhi sia reale o immaginario (del resto, chi da bambino non ha mai piegato, grazie al potere della propria fantasia, le lunghe e calde giornate estive trasformandole in pretesti per emozionanti avventure dietro casa?) e nemmeno ci interessa saperlo, perché tutto, in questa produzione israeliana, è così sopra le righe e divertente che viene davvero voglia di lasciarsi abbandonare al “gioco di ruolo” (in senso lato, s’intende) che impegna Toto e Gal, lasciandosi alle spalle la realtà.
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Tra fate, orchi, folletti e mostri di varia natura, ce ne è davvero per tutti i gusti: saremo immersi fino alla cintola in una divertente miscellanea delle fiabe più note e amate, realizzate con la grafica semplice e colorata tipica dei cartoni per bambini. Lost in Play, però, non è un prodotto per poppanti, anzi, racchiude una marea di rompicapi che costringeranno anche i più grandi a strizzare le meningi.
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Gli enigmi sono tutti freschi e divertenti ma, soprattutto, incorniciati da una storia e da situazioni difficilmente prevedibili e puntualmente eccentriche. Tutto ciò, complici una realizzazione grafica a dir poco curata e animazioni sopraffine, fa di Lost in Play una sorta di cartone animato interattivo.