Se avete amato Octopath Traveler desidererete conoscerne il folle antenato
Soprattutto i JRPG vengono spesso accusati di essere troppo fedeli a loro stessi: fossilizzati su gameplay e regole che difficilmente vengono sovvertite. Ma c’era un titolo, che ha impiegato circa tre decadi per uscire dai confini dell’arcipelago nipponico, che in realtà aveva provato a innovare profondamente l’intero genere: LIVE A LIVE.
Rigiocato oggi, LIVE A LIVE pare il frutto di un collettivo di artisti spensierati e coraggiosi. Una vera e propria fucina di idee che rendono gli otto capitoli che seguiremo di fatto altrettanti giochi che richiedono di volta in volta approcci sempre differenti, dal momento che muteranno e non poco stili, linguaggi e contenuti. Sette capitoli sono liberamente selezionabili fin dai primi istanti.
Si va dalla Preistoria in cui occorre sopravvivere in un mondo privo di parole, al Selvaggio West, dove di fatto si celebrano in 2D le pellicole di Sergio Leone, passando per la Cina Imperiale che vede un anziano maestro di kung fu impegnato nella ricerca di un degno successore al Tramonto del Giappone Edo in cui affiancheremo uno shinobi alle prese con un’importantissima missione segreta. Fino ad arrivare alle linee temporali del presente, del Futuro Prossimo e di quello Remoto. Un futuro secondo gli stilemi degli anni ’80, s’intende, ma comunque incredibilmente affascinante.
In germe l’opera di Takashi Tokita contiene quella, sempre del Team Asano, che ha commosso milioni di gamer assai più recentemente: Octopath Traveler (a proposito, avete letto la nostra recensione di Octopath Traveler 2?), anche se in quel caso, purtroppo, non si registra né lo stesso coraggio, né le medesime trovate ludiche, dato che il gioco si limita a scindere la propria sinossi in otto sotto-trame.
Anche il fatto che i combattimenti avvengano su una griglia lungo la quale la nostra posizione rispetto a quella del nemico può determinare esito e danni di ogni attacco è una piacevole variazione sul tema. Alcune idee non sono invecchiate affatto, altre sicuramente sì, ma LIVE A LIVE resta un esperimento sempreverde nel quale sostanzialmente si procede per scoprire quali follie tireranno fuori gli sviluppatori per differenziare il capitolo successivo da quello appena archiviato.
A livello visivo, purtroppo il remake non beneficia del medesimo stile dei già citati Octopath Traveler, ma in compenso qua e là sono stati introdotti persino modelli poligonali. Il risultato è un gioco di ruolo tipicamente nipponico a dir poco fresco e frizzante. Con appena 30 anni sulle spalle.