Si raccoglie sempre ciò che si semina, per scagliarlo contro i nemici
Se ci seguite da tempo e leggete con assiduità le nostre recensioni di videogiochi sviluppati da startup innovative e da piccoli studi indipendenti potreste ricordarvi di Monolith of Minds. Si tratta di un piccolo team tedesco, fondato da due fratelli, Richi e Günther che avevamo avuto modo di incontrare ai tempi dell’uscita di Resolutiion, di cui questo Lila’s Sky Ark costituisce il seguito.
Lila’s Sky Ark, un’avventura lanciata
I due sviluppatori nel presentare la loro ultima fatica hanno chiamato in causa le meccaniche di Zelda, ma in realtà benché Lila’s Sky Ark peschi senza dubbio dall’immaginario Nintendo (è possibile rinvenire anche scenari e personaggi che strizzano l’occhio al mondo di Super Mario), dobbiamo ammettere che questo titolo si affida a un gameplay proprietario e per nulla derivativo.
Questo non è necessariamente un bene. Insomma, apprezziamo lo sforzo di essere originali, ma non sempre l’originalità premia… Purtroppo è almeno in parte il caso di Lila’s Sky Ark che, anziché seguire i canoni delle avventure in cappa e spada, ha preferito incentrarsi su un’unica abilità a disposizione della nostra eroina: quella di lanciare qualunque cosa le capiti a tiro. Avete capito bene: la sua sola capacità è raccogliere oggetti per poi scagliarli contro i nemici, o contro i PNG quando occorre consegnare loro qualcosa, o ancora contro i boss o contro parti dello scenario per risolvere piccoli enigmi ambientali.
Tutto qui? Sostanzialmente, tutto qui, in una ripetitività di fondo che basterebbe ad annoiare dopo pochi minuti e che tende a esasperare molto prima nei combattimenti, che di norma si risolvono nel dover ripetere all’infinito due azioni: richiamare l’inventario (a ruota), selezionare l’oggetto da scagliare e lanciarlo. Se il nemico è ancora in vita, si richiama l’inventario, si riseleziona l’oggetto e glielo si riscaglia contro. Finché non ci accontenta e trapassa. Talvolta, presi dalla frenesia, si lancia anche qualcosa che si ha appena raccolto, e lì oltre agli oggetti contundenti piovono pure i santi, perché le risorse non sono infinite e sprecarle può inficiare il buon esito di un combattimento.
Se a tutto ciò aggiungiamo che la prospettiva può trarre in inganno o che per alcuni piccoli bug può capitare che i nemici vengano attraversati da ciò che scaglieremo loro contro, si capisce quale sia il caos che regna sul campo di battaglia. Il gameplay, che a tratti ci ha ricordato Goof Troop di Capcom (avventura su licenza Disney per SNES), insomma non convince in pieno e il sistema di combattimento, oltre a essere basato troppo sull’aleatorietà (solo all’ultimo sapremo se i nostri proiettili andranno a segno) è fin troppo macchinoso.
Anche le fasi esplorative non brillano per immediatezza: il più delle volte ci si ritrova a vagare semplicemente perché non ci è stata fornita alcuna destinazione, o perché un’area può essere superata facendo ricorso a meccaniche che però nessuno ci ha illustrato, o ancora perché, semplicemente, la via era nascosta nella grafica. E questo contribuisce a rendere l’esperienza ancora più frustrante. Ed è un vero peccato, perché qua e là Lila’s Sky Ark avrebbe anche qualche bella idea e un comparto artistico piuttosto interessante…