Sentiment negativo, ma anche il 30% di gioia e ammirazione per la giornata commemorativa nella Piazza Rossa. Analisi delle conversazioni con l’intelligenza artificiale di Kpi6
Vi sono celebrazioni nate per commemorare eventi del passato, ma che si trasformano in potenti avamposti simbolici per comunicare fatti del presente. Sulla Piazza Rossa di Mosca, lunedì 9 maggio, hanno sfilato i mezzi militari per celebrare l’attesissima Giornata della Vittoria, a 77 anni dalla sconfitta della Germania di Hitler per mano dell’Armata Rossa. Ma le attese di tutto il mondo si sono concentrate sul conflitto in Ucraina e Vladimir Putin.
Si temeva l’annuncio formale della dichiarazione di guerra all’Ucraina, ma così non è stato. Ha prevalso la cautela, nessuna rivendicazione o annunci di escalation militare; il presidente Putin ha riutilizzato alcuni messaggi già proposti in questi primi mesi di offensiva, su Stati Uniti, Nato e lotta al nazismo.
Con gli algoritmi di intelligenza artificiale di Kpi6 abbiamo analizzato le conversazioni sul web inerenti la Giornata della Vittoria e Putin, per monitorarne l’andamento, i volumi e il “sentiment”, ossia l’analisi dei post sui social per comprendere i sentimenti, le opinioni, il sarcasmo e l’ironia circolate in rete, attraverso l’analisi semantica dei contenuti e delle emoji.
Si osserva una frequente associazione tra l’hashtag #Putin e la giornata della Vittoria, caratterizzando una forte personalizzazione dell’evento: in rete si parla del Presidente della Federazione Russa, c’era moltissima attesa per il suo discorso, il focus è stretto sull’Ucraina; una grande commemorazione pubblica è stata percepita come fosse un megafono per amplificare “l’operazione speciale”, e trarre qualche anticipazione sul futuro. Sono, infatti, scarsissime le menzioni all’Armata Rossa, alla Germania nazista dei primi anni ‘40 e al sacrificio dei soldati caduti in guerra.
In Italia la discussione è prevalentemente alimentata da uomini (72%), con un tasso di engagement su Twitter dello 0,5%: una percentuale abbastanza bassa, che conferma la tendenza a produrre contenuti assertivi, scarsamente in grado di provocare thread e discussioni. La conferma di uno schema tipicamente polarizzante, bolle di conversazioni chiuse, caratterizzate da pochi confronti dialoganti e costruttivi.
La quantità dei contenuti sulla parata del 9 maggio a Mosca è cresciuta esponenzialmente sin dal giorno prima, e il “sentiment”, ossia il valore che indentifica l’apprezzamento e il tipo di connessione emotiva con un determinato evento o personaggio, è prevalentemente negativa, al 72%. Da segnalare che quando si parla di eventi inerenti la politica, personaggi pubblici noti, o discussioni pubbliche di questa risonanza, il sentiment negativo è solitamente più alto. Il monitoraggio delle conversazioni, invece, in questo caso conferma la presenza di una quota di consenso e vicinanza a Putin e alla Giornata della Vittoria, non irrilevante, che sfiora il 30% degli utenti che in queste ore stanno commentando sui social.
In questo tipo di analisi entra in gioco la semantica e i significati molteplici che la stessa parola o frase, possono assumere a seconda del contesto in cui sono collocate. L’intelligenza artificiale tramite machine learning, estrae classificazioni di emozioni abbastanza fedeli; segmentando ulteriormente i contenuti pubblicati possiamo perciò ricavare una “emotion analysis”, ossia la classificazione dettagliata delle emozioni presenti nei contenti sia su Putin che sulla Giornata della Vittoria: la disapprovazione e la rabbia sono prevalenti, oscillano dal 54% al 64%, ma anche in questo caso non mancano attestati di solidarietà e vicinanza, con oltre il 20% di gioia e ammirazione per la giornata commemorativa. Valori positivi molto più bassi per Putin, al 9%.
In questa fase Twitter in Russia non è monitorabile, per le note restrizione imposte dal governo russo nelle scorse settimane, ma alcune indicazioni di dissenso a verso Putin, sul web sono rilevabili: l’hashtag trending topic in Italia #GiornodellaVittoria, in Russia è stato trasformato in #GiornodeiProblemi. Mentre sui muri delle città gli oppositori hanno scritto all’incontrario 9 Maggio, in modo da generare in cirillico una sorta di “No war”.