Su Internet, si sa, spopolano tutorial e “how to”, ma quando ci sono di mezzo i risparmi è meglio andarci coi piedi di piombo evitando di rivolgersi al primo venuto. Per questo la Consob ha acceso un faro sulla rapida diffusione degli influencer finanziari che spopolano sui social.
La Consob fa le pulci agli influencer finanziari
L’organo di controllo del mercato finanziario italiano vuole insomma comprendere di più su questo “fenomeno globale” con la finalità di normarlo dato che, rivela il Commissario Consob Carlo Comporti, l’intenzione è quella di “risolverlo”, in sinergia “con altri regolatori”. L’annuncio è stato fatto durante un intervento alla presentazione della relazione annuale dell’Ocf, l’Organismo di vigilanza e di tenuta dell’albo dei consulenti finanziari.
Il membro dell’autorità ha spiegato che le informazioni “non selezionate e non verificate” che giungono dagli influencer finanziari attraverso i loro canali social possono produrre nei confronti degli investitori retail conoscenze “manipolate e fuorvianti”. Con possibili conseguenze nefaste per il risparmiatore che dovesse affidarsi ai loro consigli.
Le insidie dei fininfluencer
Il fenomeno dei cosiddetti finifluencer presenta infatti “insidie” per Comporti. Gli influencer finanziari “si relazionano con il pubblico senza avere le caratteristiche richieste ai consulenti finanziari” professionali. In Italia, infatti, i consulenti finanziari devono superare un esame e iscriversi all’Albo per esercitare la professione, questa quindi è una tutela in più per gli investitori.
La Consob, che vigila sull’Ocf e sullo svolgimento dei compiti dell’Organismo nei confronti della platea dei consulenti finanziari, intende insomma a breve stringere le maglie normative su tutti gli influencer che danno consigli finanziari senza averne titolo.
Secondo i dati di Plus24 di Buzzoole, azienda che si occupa di influencer marketing, in Italia, nel 2023, il tamtam degli influencer finanziari ha prodotto circa un milione di contenuti di carattere economico-finanziario e soltanto l’1% risultava sponsorizzato.