Un algoritmo messo a punto da Vape Foundation fornisce le “previsioni” della presenza del fastidioso insetto. Si salvano, sfortunatamente, poche aree.
Se tutti conoscono il ronzio notturno delle zanzare, sono in pochi a sapere che anche in Italia si può morire per la puntura del fastidioso insetto. L’Africa è lontana, nonostante le temperature di queste settimane. Ma nei giorni scorsi un uomo di 77 anni è spirato a Cento, in provincia di Ferrara, a causa di una zanzara infetta dal West Nile Virus. Scopriamo, allora qualcosa di più sull’insetto più odiato delle notti estive.
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Pungono solo le femmine
A pungere sono le zanzare femmine, che hanno bisogno di sangue per far sviluppare le proprie gonadi, da cui poi producono le uova.
Ogni femmina depone centinaia di uova: senza interventi di disinfestazione, in un mese possono diventare milioni. Facile immaginare le conseguenze.
Non esiste un coordinamento nazionale per il monitoraggio della diffusione; sono di solito le Regioni e i Comuni, tramite le agenzie sul territorio, a occuparsi di tenere la situazione sotto controllo; negli anni scorsi, quelli della crisi economica, molti enti locali hanno “tagliato” le annuali disinfestazioni per problemi di budget, con poco piacevoli conseguenze. Esiste anche una strada “verde”: qualche Comune ha sommato agli interventi larvicidi (che dovrebbero cominciare a marzo) la lotta biologica, utilizzando pipistrelli e “bat box”: non sempre i cittadini hanno gradito.
Quali fattori influenzano la riproduzione delle zanzare?
Primo fra tutti le condizioni meteo, e in particolare il caldo, che accelera il ciclo riproduttivo: possono bastare anche solo dieci giorni per passare dalla larva all’insetto. In secondo luogo, la presenza di ristagni d’acqua come, ad esempio, i sottovasi, gli innaffiatoi e i giochi per bambini.
Per sapere se la zona dove passerete le vacanze è infestata, Vape Foundation ha messo a punto un algoritmo che incrocia i dati della biologia delle specie con quelli delle previsioni meteo: il risultato (che, va detto, non è basato su una rilevazione ma su un modello) è una cartina (guarda) che tenta di prevedere il livello di infestazione sul territorio nazionale. Se avete prenotato in provincia di Palermo o Grosseto potete sperare di dormire sonni tranquilli; anche in provincia di Salerno notti serene all’orizzonte, afa permettendo. La brutta notizia è che nel resto d’Italia vi conviene armarvi di repellenti e zampironi, per provare a prendere sonno o a godervi una serata all’aperto.
Chi preferiscono le zanzare?
Infine, la scienza pare confermare che esistano degli individui preferiti dalle zanzare. Ad esempio, chi ha il sangue di gruppo 0 e chi produce più anidride carbonica, come le persone sovrappeso e le donne in stato interessante. Ma anche chi fa sport (questi insetti “fiutano” l’acido lattico). In generale, sostengono gli scienziati, conta comunque la genetica, e un individuo su 10 è particolarmente attraente per le zanzare. C’è da sperare di non rientrare nella lista.