Contro chi ha venduto allo scoperto le azioni dell’azienda (in gergo “shortare”)…
“Chi controlla i meme, governa l’Universo”. Questo tweet di qualche settimana fa di Elon Musk ci fa capire come il visionario imprenditore sudafricano imposti tutta la sua comunicazione. Mai istituzionale, o banale. Esiste una sorta di dizionario non scritto, da aggiornare seguendo le vicende delle sue multinazionali per capire come Musk si rapporta con chi lo ascolta (non poche persone). Sennò si correrebbe davvero il rischio di pensare che chi ha da poco spedito due astronauti della NASA sulla Stazione Spaziale Internazionale abbia davvero voglia di cimentarsi perfino nel campo della moda. Sono andati a ruba gli shorts femminili targati Tesla, preannunciati da Musk sul suo profilo Twitter. Il messaggio è sibillino, ma tagliente: chi ha shortato – in gergo di Borsa si dice così – ovvero venduto allo scoperto azioni di Tesla negli ultimi mesi, scommettendo contro la multinazionale che ha rivoluzionato il settore dell’auto elettrica, ora non è diventato un meme. Ma un capo d’abbigliamento.
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Tesla: la più forte al mondo
La scelta di mettere in produzione gli shorts a edizione limitata (e già sold out) di Tesla è stata presa da Musk non a caso a pochi giorni da una notizia importante che ha riguardato uno dei suoi gioielli industriali. Tesla ha superato Toyota ed è la società automobilistica di maggior valore al mondo: 207,2 miliardi di dollari, sufficienti per superare un gigante come la casa giapponese. Attenzione: il valore non va rapportato al numero di quattro ruote sfornate. Tesla ha raggiunto la sua milionesima elettrica prodotta soltanto quest’anno.
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Limited edition short shorts now available at https://t.co/5EmNcTBvJv
— Elon Musk (@elonmusk) July 5, 2020
Finora non abbiamo ancora parlato degli shorts veri e propri. Sono rosso fiammante e sul lato B hanno scritto “S3XY”, tutte lettere che rimandano ad altrettanti modelli della casa automobilistica di Musk. Ma l’aspetto più nascosto di questa operazione viene rivelato dalla Reuters. Il prezzo di questi curiosi pantaloncini – 69 dollari e 420 centesimi – rimanda a un altro episodio. Nel 2018 il CEO di Tesla se ne uscì con un tweet in cui annunciava di prendere in seria considerazione l’ipotesi di ritirare Tesla dal mercato con un prezzo di 420 dollari ad azione. A sua volta questo numero è associato alla marijuana e la SEC statunitense – l’ente che vigila sulla Borsa – prese di mira Musk per una comunicazione ingannevole. A distanza di qualche anno, nonostante quel putiferio, l’imprenditore non sembra aver proprio perso il gusto per la provocazione.
Am considering taking Tesla private at $420. Funding secured.
— Elon Musk (@elonmusk) August 7, 2018